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LE RISPOSTE DEL SIGNORE PARTE SECONDA



Domande su Gesù






Signore, noi sappiamo di essere figli di Dio poiché siamo parte del tuo spirito, a maggior ragione lo è Gesù che ti rappresenta in maniera totale. Tuttavia potresti distinguere bene i nostri ruoli di figli?  

  Mio figlio sono io. Lui è già arrivato. La sua discesa sulla terra ha uno scopo diverso dalla tua e dalla vostra. Lui non è venuto per migliorarsi, ma per migliorare. E’ questa la sostanziale differenza tra di voi. Lui è già perfetto. Voi invece dovete ancora completarvi. Ma io sono anche in voi come in lui solo che in lui sono presente in modo consapevole mentre in voi il grado di consapevolezza è inferiore. In ogni anima io ci sono. Ogni anima è me. Solo che ci sono con gradi di consapevolezza diversi che determinano l’essere più avanti o più indietro di un ‘anima.


I vangeli ci riportano poco dell’infanzia di Gesù, potresti scrivere qualcosa sulla vita di quegli anni?


Fino al momento della predicazione ha vissuto da uomo normale. E’ sempre stato in casa: aiutava molto il padre nel suo lavoro e anche la madre nelle faccende come compere o altro. Era molto obbediente e altruista. Era la persona con cui confidarsi, quella sempre disponibile a dare una mano.

La sua infanzia è stata una sorta di preparazione. Gli ha dato tutte le opportunità per crescere e gli stimoli per predicare. Gli ha dato la possibilità di vivere in una società e di studiare e capire l’uomo. Lui fin da piccolo è sempre stato interessato a questo, ad ascoltare le discussioni e ha sempre avuto personalità anche per intervenire. Non era facile essere figli di Dio, inviati speciali. La sua è stata una crescita non scevra di fatiche e titubanze.        

Gesù aveva imparato presso un uomo colto e saggio, amico del padre. Poi si è interessato da solo ed ha studiato. Aveva un atteggiamento molto critico però. Sapeva che alcune cose erano vere ma sapeva anche, (il suo intuito glielo diceva) che certe cose non andavano bene. Lui se ne stacca subito conducendo un suo pensiero proprio, che lo porterà alla predicazione. Aveva capito che in quel libro c’era troppo di umano e poche verità universali. Lui vorrà invece predicare proprio queste ultime. Ha capito di essere Dio e di dover predicare quando lo ha fatto. Prima non l’ha fatto perché la sua consapevolezza non era piena. Lui pensava di essere una parte di Dio, un suo inviato sì, ma non Dio stesso. Solo dopo si rivolgerà al padre sapendo di esserlo lui stesso. Solo una consapevolezza così piena poteva fargli affrontare il suo calvario.

Quando Gesù si è accorto di poter fare miracoli?  

La resurrezione di Lazzaro è veramente accaduta?


Si è accorto di fare miracoli un po’ prima della predicazione. Dio lo ha illuminato su questa sua capacità, lo ha reso consapevole di ciò. Anche se all’inizio questo lo spaventava, ed era un po’ restio nel fare miracoli. Questa scoperta lo aveva sulle prime un po’ turbato. Solo Maria lo sapeva fin dall’inizio e anzi era lei a spronarlo alla sua missione.  

Si la resurrezione di Lazzaro è accaduta davvero. Gesù lo ha fatto perché sapeva di poterlo fare. Dio gli ha dato questa consapevolezza. La sua fede gliela data.

Perché Gesù volle farsi battezzare da Giovanni Battista?


Il suo battesimo fatto in quel modo è servito come ogni cosa. E’ stato un gesto innanzitutto di umiltà e quindi è servito molto anche a Gesù. Inoltre è stato importante farlo perché ha simbolicamente segnato l’inizio del suo cammino di fede e della sua missione. Non era importante in se stesso ma nelle sue conseguenze, sia su Gesù stesso, sia sulla gente che in questo modo ha avuto maggior incentivo per credere in lui. In questo modo lui si avvicinava alla gente normale, battezzandosi come loro.

La sacra sindone è veramente l’immagine di Gesù?  E’ stata impressa con la sua resurrezione. Perché hai voluto anche la sparizione del corpo?


La sua immagine non è stata impressa con la sua resurrezione ma è stato un miracolo che Dio ha fatto poi, per far sì che gli altri credessero.

Il corpo è scomparso e nessuno, né parenti e amici sono riusciti a spiegarselo, semplicemente hanno creduto a un miracolo ed è questo che effettivamente è successo. E’ un miracolo come altri, nulla mi è impossibile. Io posso fare ogni cosa, solo scelgo la modalità giusta per farla a seconda dell’impatto e del significato che la gente deve attribuire all’evento. La sparizione del corpo è stato un vero miracolo che ho voluto e questo deve bastare per voi.

Il lenzuolo è passato attraverso tante mani. Il primo a prenderlo fu Tommaso ma poi è passato attraverso mille secoli e mille persone. Tommaso non credeva ma poi è stato quello più vicino a Dio perché si è illuminato.

E’ impossibile realizzare una cosa del genere, altrimenti molti scienziati, esperti, studiosi avrebbero trovato appigli per mettere in discussione una cosa che è impossibile negare. Poi c’è chi crede in termini di fede religiosa e chi no, ma per tutti rimane un mistero anche quello. Molte cose che avvengono pur essendo divine, possono dare luogo a incertezze e dubbi perché uomini di scienza ed esperti in tanti campi possono dimostrare cose che indeboliscono l’autenticità di un evento. Ma anche questo è previsto da me. Io prevedo anche, che di qualche cosa che ha origine da me e che avviene secondo un mio volere se ne possa fare critica o possa essere messa sensatamente in discussione perché questo può recare molti vantaggi, il fatto che se ne parli molto anche a livello popolare e il fatto non meno importante che questo possa mettere a prova la vostra fede... quando una certezza può essere messa in dubbio in qualche modo è lì che si misura la fede di un uomo, che non si lascia deviare ma ci crede anche se non è dimostrabile. Il caso della sindone è invece un messaggio forte a volte servono anche quelli, perché è qualcosa che rimane un mistero per i credenti come per chi non lo è.

Perché si dice spesso riguardo a Giovanni: «il discepolo che lui amava»?


Gesù amava tutti allo stesso modo, non aveva preferiti. Lui amava anche Giuda che lo tradì. Dio non è mai legato a una persona più che a un’altra. Lui è amore per tutti quelli che lo richiedono.

Si è ipotizzato che Gesù fosse molto vicino agli esseni e ne condividesse il pensiero. 

Gesù li ha conosciuti ma ha capito fin da subito che erano lontani dalla verità. Lui capiva la maturità di uno spirito. Fin da piccolo si sentiva Dio e si sentiva diverso e poteva insegnare anche a tre anni se lo avesse voluto ma non era giusto e ha iniziato più tardi la sua predicazione.



Le tentazioni di Gesù (quelle espresse nel vangelo) sono avvenute in un momento particolare? Esse rappresentano le tentazioni naturali della vita e la vittoria su di esse?


Gesù ha voluto incontrare il materiale, lui lo ha cercato per diventare più forte e migliorare. Solo così ha potuto abbandonare completamente ogni desiderio materiale e pensare solo allo spirito.

Le tentazioni sono venute quando lui le ha volute ed era verso i vent’otto anni.

Quindi anche Gesù conobbe in certa misura le stese tentazioni di cui è soggetto l’uomo?


Lui era molto diverso dagli altri. Lui non ha mai conosciuto l’attaccamento completo al materiale. Lui è sempre stato più spirituale ma era un uomo come gli altri e la sua natura umana lo legava ancora.

Quando fece la sua scelta e iniziò la predicazione era cosciente del suo destino finale?


Lui sapeva già tutto quello che avrebbe passato ma non completamente perché la sua natura umana glielo impediva. Solo quando sei in me puoi conoscere tutto in assoluto. Ma lui sapeva che doveva soffrire e morire anche se non sapeva come ma doveva farlo e ha accettato il suo destino con amore.


«Quando Gesù disse, beati i poveri di spirito a cosa alludeva? La povertà di spirito non potrebbe essere intesa anche negativamente»?


Non tutti capivano e capiscono quello che ho detto. Io intendevo gli umili con quella frase. Perché dici che è negativa… per chi ha davvero un animo umile questa frase non può suonare in senso negativo. E’ una frase semplice come l’animo della persona umile, che non ricerca niente per se stessa. Con spirito intendo in particolare L’ego. Chi non rivolge attenzioni a se stesso. E’ questo il povero di spirito.


Quando Dio parlava di Satana, quando Gesù scacciava i demoni e praticava l’esorcismo, quando la chiesa stessa parla del diavolo, come dobbiamo interpretare questi fatti?



Gesù praticava l’esorcismo quando parlava di amore, quando aiutava una persona triste, confusa e di animo non positivo a migliorare, a ritrovare l’equilibrio e la coscienza di sé. L’esorcismo come atto materiale non esiste.

L’esorcismo può essere solo una cosa: allontanare il male dalle persone, il male che si manifesta nelle forme più svariate. Perciò in una parola l’esorcismo è amore. Non esiste il demonio come persona, ma esiste il male come condizione nell’uomo… di conseguenza come è possibile scacciare il demone da una persona se questo non è qualcosa di fisico ma uno stato, una condizione della tua anima? Quando Dio parlava di Satana, quando Gesù scacciava i demoni, quando la chiesa stessa parla del diavolo, lo fa per semplificare le cose. Perché il male è qualcosa di fortemente presente nell’uomo e nel mondo, ma anche qualcosa di molto astratto in fin dei conti, perché si manifesta sotto tante forme, pari forse solo alla fantasia umana e perciò è qualcosa di poco generalizzabile. Mentre ricondurlo a una persona, satana, può essere esemplificativo e può aiutare a capire meglio, perché tutti i vari casi si possono così racchiudere in uno e inoltre perché questo uno in cui vengono racchiusi è qualcosa di concreto e la gente capisce molto meglio ciò che è concreto, tangibile, in un certo modo visibile, mentre fatica ieri come oggi a credere a qualcosa di astratto e che non cade sotto i suoi sensi.

Per quanto riguarda i fenomeni di esorcismo, sono stati psicologici dell’anima, troppo complessi da spiegare e penso che non sia necessario.

Può funzionare per questi casi quello che viene chiamato esorcismo, perché anche questa pratica rimane a livello psicologico. Una persona negativa, sfortunata, convinta di essere posseduta dal male può ritornare a una sorta di lucidità se le si mette davanti l’opposto di ciò che crede di avere: ovvero la croce, ovvero Gesù, ovvero l’amore. Ed è una cosa giusta da fare perché realmente funziona, ma credere che le cose siano proprio così, questo è un pensiero da superare. Bisogna sempre in ogni cosa avere uno sguardo superiore, una visione per così dire aerea, dall’alto e quindi più completa, che vede sì i vari metodi usati, i vari esempi, i vari simboli, le immagini, le metafore, le personificazioni, ma al di là di tutto questo e sopra tutto questo ne coglie il fine, il senso profondo.


Quando Giovanni dice: «il mondo è stato fatto per mezzo di lui». Cosa intende esplicitamente?


Perché nulla esiste che non è opera di Dio. Nulla che si può vedere e non vedere di questo mondo. Significa che tutto fu creato per mezzo di Dio. Qui parla di Gesù in termini più generali, di Gesù come incarnazione divina, come Dio.

Il verbo è la parola di Dio, e la sua sapienza è il suo spirito. Dire che il verbo era presso Dio, che Dio era il verbo, significa ammettere questa unione indissolubile, Dio è verbo, cioè parola d’amore.

L’apocalisse di Giovanni.

Si, l’apocalisse è stata scritta da Giovanni ma quella che avete voi è stata molto, molto cambiata. Comunque anche quello che originariamente ha scritto lui era ricco di metafore e cose figurative. Si non ha un senso così profondo come oggi pensano. Era solo un modo per interpretare cosa sarebbe successo in futuro in quel futuro che nessuno sapeva intravedere. Per questo egli ha usato numerose figurazioni ma che non hanno un significato profondo. Sono tutti elementi in più che sono inventati e non servono a nessuno per capire il vero senso e significato di ciò che accadrà. Lo sapete anche voi che non accadrà cosi come è scritto. Ma la cosa è molto più logica, semplice ed essenziale. Ma siamo al solito discorso. Non a tutti posso dire quello che dico a voi, Quindi anche l’apocalisse di Giovanni ha avuto un suo significato e una sua funzione. E’ servita e serve per la gente umile, comune. Quindi ha avuto un suo perché, come ogni cosa. Ma sì, puoi fare a meno di cercare un significato profondo, anche se in fondo, al di là delle allegorie e invenzioni esiste. Ma il vero significato ciò che veramente accadrà…. Beh a parte qualche cosa di impossibile dire… voi lo sapete.

I vangeli hanno riportato fedelmente le tue parole o alcune volte sono state interpretate?


Il significato profondo dei vangeli è il mio ed è autentico. E’ inevitabile che non sia scritta tutta la mia parola come io l’ho detta perché sono stati scritti da uomini e alcune parti cambiate ma ciò che conta è il messaggio. Quello è autentico ed è quello che io ho voluto dare.

«Manderò nel mondo lo spirito di verità». Cosa intendevi con questa frase?

Io intendevo alle anime mature e consapevoli. Lo spirito di verità è quello di chi ha capito, di chi ha raggiunto la consapevolezza di se. Manderò persone consapevoli. Non solo mie incarnazioni, ma aiuterò anche altre anime sulla terra a divenire consapevoli di loro stesse.

 

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Le pagine che avete letto vi hanno riportato ad una storia lontana anche se perennemente attuale. Ma ora Gesù scriverà ancora due pagine toccanti il cui significato va ben oltre ogni tempo e va cercato dentro il nostro cuore, nella nostra anima. Nelle pagine che leggerete riguardo all’eucarestia, quando invoca la comunione spirituale in lui, vuole farci capire che nulla è cambiato. Allora Dio era sceso in mezzo agli uomini e chiedeva di percorrere la sua stessa strada. Oggi, è ancora presente in ognuno di noi e ci chiede la stessa identica cosa. Ecco perché dirà che muore ogni volta che il nostro spirito si allontana. Quando noi non lo ascoltiamo ci accomuniamo a quella gente che non lo ascoltò.    

“Gesù muore per noi ogni giorno” come dobbiamo interpretare queste parole?

Non è questione di tempo. Gesù muore per voi ogni giorno innanzitutto perché il suo esempio deve essere stampato nei vostri cuori sempre e non deve essere pensato come qualcosa di distante ma come un evento estremamente vicino a voi. E in secondo luogo la morte di Gesù è un evento estremamente attuale: si lui è morto moltissimi anni fa ma lui muore anche oggi solo in modo diverso. Gesù muore tutte le volte che qualcuno uccide, tutte le volte che qualcuno fa dei soprusi nei confronti di un altro, tutte le volte che c’è un’ingiustizia, tutte le volte che gli uomini non trovano un accordo perché sono interessati, perché ricercano solamente il proprio fine materiale, tutte le volte che la buona fede e l’onestà viene ingannata, tutte le volte che un uomo buono che vuole e cerca di dare al mondo il meglio di sé viene preso a calci. Ogni volta che succede ciò è come se Gesù morisse.

Gesù è morto per voi per indicarvi la strada, per indicarvi la via. Con la sua morte non sono stati cancellati i vostri peccati e non possono essere cancellati in questo modo. Lui è morto per darvi l’esempio di santità, per darvi l’esempio per come si giunge a me e in quel periodo serviva che lui venisse per aprirvi gli occhi. Ma la sua morte non è servita per redimervi dai vostri peccati…questo non ha senso. Ma vi è servita moltissimo: per darvi l’esempio, per indicarvi la strada. Ed è un esempio sempre attuale.

Gesù vi ha salvato dai vostri peccati: Questo dice la chiesa e questo doveva dire perché in fondo è una frase molto vera. Gesù è il perdono, Gesù è la speranza, Gesù è la misericordia, è una frase metaforica questa. Gesù ti salva dai tuoi peccati con la sua morte perché quando tu lo conosci e credi in lui non verrai più giudicato per il passato, per ciò che hai fatto, ma sarai giudicato per ciò che inizierai a fare da quel momento. Gesù ti offre la completa conversione. Se incontrando il suo mistero ti converti con fede, speranza, fiducia e amore seguendo il suo insegnamento, da quel momento tutti i tuoi peccati verranno dimenticati e perdonati e per te inizierà un cammino nuovo e puro, se riuscirai a sacrificarti con fede. E’ questo il significato profondo, Gesù ti salva dal peccato, ti salva dall’errore, ti raccoglie dalla strada sulla quale sei inciampato ma ti dice anche che d’ora in avanti non dovrai peccare più ma seguire la sua vita e la sua parola. Solo in lui c’è la salvezza. Gesù è il vostro esempio, questo ormai lo sapete bene.

L’istituzione dell’eucarestia

Il suo gesto era fortemente simbolico. Lui voleva l’unione spirituale di tutti gli uomini in lui. Significa che lui come Dio è in ognuno di voi, che lui nutre il vostro spirito e che lui si sacrifica per voi ogni giorno. Vuole testimoniare l’amore e l’unione spirituale di tutti gli uomini, ed è anche un gesto di sacrificio che deve incitare gli uomini a dividere ogni cosa con gli altri, a non pensare solo a se stessi ma a dedicarsi agli altri, alla loro consolazione, alla loro crescita. Quel gesto indica tutti questi significati. Ma quando tu vai in chiesa a prendere la particola è una cosa molto diversa. Quello di Gesù era un simbolo ricco di significato per l’umanità intera. La chiesa ha fatto molto bene a ricordare sempre quel rito perché alla gente serve ricordare, sentirsi partecipe e può fare molto bene. Ma con ciò io non entro in voi con quel gesto. Io sono già in voi nella misura con cui voi mi chiedete e mi chiamate e quel gesto non cambia la situazione. Tutto dipende dalla vostra anima, da ciò che sentite.

Signore sai quante volte la gente dice: «perché proprio a me». C’è una ragione che giustifichi le nostre disgrazie.

Quando succede qualcosa di negativo alla gente è sempre per il suo bene alla lunga. Ci possono essere due reazioni. Una positiva di chi affronta subito le difficoltà con fede e con preghiera e una negativa, di chi dispera e viene colpito dall’angoscia e non riesce a trovare una via d’uscita e non avendo una fede matura, giunge al punto di incolpare delle sue disgrazie proprio Dio e si allontana ancora di più. Bisogna sempre pensare che la vita non promette sempre gioie e ricompense ma anche molte difficoltà. Queste sono le prove che voi siete chiamati ad affrontare e se ci riuscite questo vi porta molto avanti nel vostro cammino spirituale. Anzi superare con fede una difficoltà è una cosa molto gratificante per un’anima…dovete pensare sempre al Signore quando vi succede qualcosa di negativo. Lui è venuto sulla terra per soffrire e non per gioire… ha attraversato molte difficoltà e dolori fisici e psicologici ma è riuscito a vincere tutto con la preghiera e con la fede. Lui vi insegna a vivere. È un esempio che dovete seguire. La vostra ricompensa ormai è chiaro non è su questa terra ma al di là di ciò che vedete. Affrontate sempre le difficoltà per una ricompensa superiore. Io non vi abbandono quando vi do queste prove da affrontare. Se mi chiedete aiuto e pregate con fede io vi aiuterò a superarle.

Tutte le esperienze della tua esistenza sono utili se affrontate nel giusto modo perché plasmano il tuo carattere, maturano la tua anima, migliorano il tuo essere. Senza anche solo una delle esperienze che in questi anni hai vissuto, belle o brutte che siano state, tu non saresti più tu. Tu sei quello che sei perché hai avuto un certo percorso e hai vissuto determinate esperienze. Ma affinché un’esperienza riesca a maturare la tua anima fino in fondo nessuno può ne deve dirti a cosa ti è servita, perché l’hai vissuta, perché non poteva andare altrimenti, perché è andata proprio così, quanto hai preso e quanto hai dato, quanto hai perso e quanto hai guadagnato e in che termine. Queste domande solo il tuo spirito deve porsele, solo tu hai l’incarico di trovare le risposte. Quando le avrai trovate il tuo spirito sarà migliore e più maturo, tu sarai una persona migliore perché hai conosciuto qualcosa in più e hai capito qualcosa in più.    

Signore in te esiste la sofferenza?

Questo l’ho detto molte volte, io gioisco e soffro. Se gioissi solamente non sarebbe più gioia. La gioia è un piatto della bilancia, per esistere deve esserci anche la sofferenza. E’ come con il bene e il male. Gli opposti devono entrambi esistere necessariamente perché solo così possono giustificarsi reciprocamente. Tu non sai cos’è la gioia. Non preoccuparti, quando sarai con me la conoscerai. La gioia è grande, è immensa. La sofferenza è tanta ma ha una diversa intensità è concepita in modo diverso. La sofferenza è scontata ma la gioia è attesa, è così gratificante, in un modo che non puoi capire.

Rapporto fede, amore. Cosa dobbiamo fare Signore per guadagnare la vita eterna.

Tu sei un’anima molto avanti se sei capace di amare. E’ l’amore la tua missione. E’ l’amore la tua meta. La fede è qualcosa che non puoi raggiungere da solo. La fede la devi chiedere e se tu la meriti io rispondo e te la dono. L’amore invece è qualcosa che puoi raggiungere da solo e che dipende esclusivamente dalla maturità del tuo spirito. Non è fondamentale credere a tutti i precetti che Dio insegna. Anche se uno non li conosce ma ama allora mi è ugualmente vicino. E’ l’amore che devi raggiungere.

Ma la fede intesa come credere in me, credere in Dio allora quella si è necessaria. Allora si amore e fede sono una cosa sola. Quello che voglio dire è che se anche uno non è cosciente fino in fondo di essere me e non è istruito su questi precetti ma ha una fede semplice e sa amare allora giunge ugualmente a me. La fede ti serve come l’amore. Ma anche se non è una fede illuminante ma di persone semplici è ugualmente positiva. Certo io mi auguro che l’uomo arrivi ad una fede illuminante ma non è importante per il fine dell’uomo. Non mi sono proposto questo per l’uomo.

Quando il tuo cuore è pieno di amore con tutte le implicazioni del caso, quindi aiutare il prossimo, essere sensibili ai problemi del prossimo, fare star bene il prossimo, farlo migliorare, insomma avere tanta stima dell’altro e volere tutto il bene per l’altro almeno quanto ne vorresti per te. A questo punto subentra la fede. L’amore senza fede non potrà mai essere un amore disinteressato ma in qualche modo, seppure inconsciamente, sarà un amore che cerca qui e ora i suoi vantaggi. Avere fede significa amare disinteressatamente e ampliare la definizione dell’amore. L’amore è completo, è al massimo grado quando è accompagnato dalla fede.

Poi potrei dirti che servono altre cose, come l’onestà, l’umiltà, la sincerità, l’incontro con gli altri e tante qualità… ma cosa sono le qualità positive se non amore. Nient’altro. Ogni qualità è assimilabile nell’amore, tanto è profondo e grande questo concetto.

Quello che dicevi sul fatto di essere distaccato da tutto, ovvero del fatto che nulla ti colpisca, non è proprio corretto. Ovvero non funziona che tu hai raggiunto la pace per te e sei avulso da ciò che succede, dalle negatività. Tu devi operare nelle negatività per cambiare le cose, non devi solo constatare come è una persona ma devi se puoi migliorarla. Non è proprio corretto quindi il distacco da tutto preso così. Bisogna spiegarlo bene per evitare fraintendimenti.



 

 

Domande a Gesù sulle condizioni umane.

 

La presunta umiltà

Si tu me l’hai chiesta. Ma io ti ho dato quella che ti serviva perché non solo bisogna chiederla ma bisogna metterla in pratica. Tu non riesci ancora a mettere in pratica la tua umiltà. E’ vero tu interiormente hai una maggiore predisposizione all’umiltà ma vedi che quando parli ti riesce molto difficile a metterla in pratica. L’umiltà è la manifestazione compiuta di ciò che hai dentro! E’ manifestarla che è molto più difficile. La percentuale di umiltà che tu hai è la capacità che hai di manifestarla, non il valore assoluto di umiltà che possiedi. La vera umiltà deve esprimersi con gli altri, deve essere atteggiamento che proviene dal di dentro. E’ difficile mettere in pratica le cose ma voi avete delle buone intenzioni e quindi sarà facile per voi arrivare alla meta perché lo volete. La vostra intenzione di umiltà è molto maggiore e voi come anime aspirate a quella.

Signore potresti esprimere il concetto di umiltà. Il nostro grado di cultura è in qualche misura influente sulla capacità di essere umili? 

L’ umiltà non dipende da quanto sai ma da un atteggiamento interiore.

Uno stupido può essere più umile di uno che sa e viceversa. Tutto dipende dal tuo atteggiamento. L’atteggiamento di umiltà significa non mettersi mai al centro in alcun modo, non voler mai emergere sopra tutti in alcun modo, non cercare di fare sempre prevalere le proprie opinioni e porsi sempre in atteggiamento di ascolto e di bassezza, perché devi pensare che tu puoi sempre imparare. E anche se dici cose giuste agli altri e sai di avere a che fare con persone meno preparate devi mantenere questo atteggiamento. Devi manifestarti solo per un fine: (l’amore e il miglioramento del prossimo). Se sai che quel fine con quelle persone non lo raggiungerai allora devi lasciar perdere o porre le cose con più leggerezza o cercare altri metodi e non continuare a far prevalere quello che dici se sai che non porterai nulla di positivo negli altri, perché allora diventa una dimostrazione. E il sapiente non deve dimostrare nulla a nessuno. Te l’ho detto che il paradosso di chi è umile deve essere: (sapere ma far finta di non sapere). Spero che capirai questa espressione. Quindi c’è un giusto equilibrio in ogni cosa ma ricordati non cercare mai di prevalere, annulla il tuo essere e l’autosufficienza. Ricordati che quello che sai sono io che te l’ho dato. E’ vero lo hai chiesto è una tua conquista ma io l’ho voluto. Quindi tutto ciò che sai è per me. Quello che sei è per me. Perché tu sei me e ritornerai a me. Quindi l’umile è chi annulla la sua personalità parlando come Dio, con la consapevolezza di esserlo come Gesù ha fatto.

L’umiltà è un fattore indispensabile affinché si possa giungere a te? 

L’umiltà è uno dei tanti fattori che comportano la tua salvezza e il tuo avvicinamento a me. L’umiltà è uno di quelli. Non posso rispondervi in percentuali perché è un gioco di bilanci, posso dirvi che non è necessario il 100 % di Gesù ma che più è alta la tua percentuale meglio è per te.

L’umiltà l’hai perché l’hai chiesta e mi sei vicino. Ma l’umiltà come la fede non dipende dal sapere o dalla tua consapevolezza.

 

 

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Il rapporto che avevo assunto col Signore, acquistava nel tempo caratteristiche di vera spontaneità. Era diventato così naturale che molte volte mi rivolgevo a Lui anche per cose banali o semplicemente per un incoraggiamento. Le sue parole erano sempre così confortanti e benevoli che mi resi conto di sentirne il bisogno. Tuttavia non persi mai di vista lo scopo di questo eccezionale rapporto. Per questo continuai a fare solo domande mirate, che rispondessero alle perplessità generali della gente, ma soprattutto contenessero degli stimoli per una ricerca interiore.

Un giorno feci al Signore questa domanda: < Tu sai che buona parte della nostra felicità terrena - anche se transitoria e limitata - ci viene data dai nostri sensi, penso principalmente alla vista, che ci permette di ammirare tutta la natura nel suo insieme e altre cose che ci appagano materialmente, ma tu, Signore, da cosa trai la tua felicità? Da cosa trarremo noi, la nostra felicità quando saremo in te? Se la trai da un mondo che un giorno comunque finirà come potrai continuare a essere felice? >

Poi aggiunsi ancora alcune domande estemporanee. Chiesi definizioni, quali: la bontà, la saggezza, l’onestà, la pazzia, il rapporto tra fede e amore e quali debbano essere gli intenti che una persona deve porsi per raggiungere Dio.

La felicità

Tutto ciò che ho creato, Gli uomini e le varie cose della natura, io le ho ideate concettualmente e poi le ho create…Voi in questa dimensione avete certi sensi, tra cui la vista e vedete le cose, ne capite le forme e i colori attraverso i vostri occhi. Per me è diverso, ovvero io non ho occhi, io sono puro spirito perciò le mie percezioni non avvengono nel modo meccanico con cui avvengono per voi, perché in fondo tutto ciò che passa attraverso i vostri sensi avviene per un processo meccanico e che molti hanno studiato. Logicamente i sensi servono a voi, perché siete in questa dimensione. Io percepisco tutto ma in modo diverso perché ciò di cui voi godete attraverso la vista è un fatto materiale, ma quando sarete con me nulla di materiale potrà più esistere e voi godrete con il solo spirito…e ciò che vi può far godere non potrà più essere qualcosa di materiale. In una dimensione spirituale ciò di cui godrai sarà solo l’amore e nient’altro.

Il ciclo della felicità non ha fine. Io godo della realizzazione delle anime e se queste fossero già tutte realizzate allora ritornerei al punto di partenza. Questo gioco non avrà mai termine perché altrimenti io non potrei più essere felice. Invece io godo quando un’anima riesce a ricongiungersi a me è questo che mi dà gioia. Poi tutto ricomincerà da capo, una nuova esplosione, una nuova vita.

La bontà

La bontà è amore. Non è mai qualcosa di esteriore. È sempre qualcosa di interiore e di profondo ed è dentro di te. Ma non è strettamente legata alla fede. Ci sono persone che sentono il bisogno di aiutare gli altri in qualche modo ma dicono di non credere. Loro pensano di non credere ma il loro non è ateismo. E’ che sono molto ignoranti e ancora non capiscono e ogni cosa fuori da ciò che possono sperimentare non la comprendono. Ma questo è un loro limite e devono cercare di superarlo. Ma provano amore. Questa è una cosa diversa. Qualunque gesto altruistico verso qualcuno è bontà, qualunque tua concezione che conduce a pensare agli altri, magari il tuo idealismo testimoniano che sei una persona buona e predisposta a certe cose anche se non hai ancora capito nulla del gioco che stai vivendo e non ricerchi perché non capisci e preferisci pensare che non esista nulla al di là dei tuoi occhi.

Ma la bontà è sempre qualcosa di interiore e non di esterno e anche se non è accompagnata dalla fede è comunque importante. Certo sei ancora lontano perché questo è un gioco di bilanci… dove ti avvicini per altruismo ti allontani per mancata consapevolezza.

La saggezza

La saggezza significa disponibilità d’animo per ascoltare le altre persone, per aiutarle, cercare di provare ciò che provano loro, sentire i loro problemi, cercare di trovare una soluzione, quella più giusta, quella migliore per loro. Vuol dire andare incontro agli altri, guarire i loro disagi. Essere saggi significa dimenticare di essere se stessi e cercare di essere gli altri, sempre tenendo presente il fine giusto, di aiutare. Saggezza è grande disponibilità all’ascolto e all’aiuto. E’ grande disponibilità all’amore. E’ bontà, è tante cose.

La saggezza è una cosa molto difficile. La definizione la sai. E’ una conquista di pochi. Estremamente ardua da ottenere, più ardua da mettere in pratica. Perché l’essere saggi non vuol dire solo conoscere ma significa tante altre cose che ora sai. Quindi penso che non avrebbe senso dire la vostra percentuale. E’ bassa come lo sono tutte perché pochi arrivano al 60% di saggezza e si va comunque in paradiso perché è tutto un gioco di bilanci.

L’onestà

L’onestà non è un fatto materiale e come tale non può avere parametri materiali. L’onestà è un fatto individuale, interiore e dipende dalla condizione della tua anima, dipende dalla tua spiritualità e dalla tua fede. Purtroppo poche persone hanno un’onestà incorruttibile e ferma, che solo lo sbocco nella fede ti può dare. Si trovano molte giustificazioni quando ci si lascia corrompere ed è facile trovare delle scuse per non condannarsi ma la questione è una sola… o hai dei principi e per fede non andresti mai contro di essi perché hai capito che niente riesce a renderti più ricco di un’anima avanzata, sapiente e capace di amare. Oppure sei ancora attaccato alla terra, i tuoi principi sono la tua maschera per la società ma non riesci a sentirli. Chi si lascia corrompere non ha dei principi meno forti o un’onestà meno forte. Solo non ha principi ne onestà, forse pensa di averla per rimanere in pace con se stesso ma sono solo paraventi. Solo la fede fa sì che i tuoi principi siano vivi e sentiti. Sono pochi gli animi idealisti e fermi nei loro principi e che rendono i loro principi i veri parametri delle loro scelte. Purtroppo i soldi sono una forte attrazione per tutte queste anime immerse nel materiale e che del resto non sanno nulla. Ma ci sono persone che hanno una fede autentica e hanno capito che il vero guadagno è la coerenza interiore. Può rendere più felici un’anima onesta e sicura che una vita trascorsa nella ricchezza senza porsi altri problemi…alla lunga la felicità non può esserti data da fuori ma solo da dentro.

La pazzia

Ci sono molti tipi di pazzia, ma in ogni caso è dipesa dallo spirito. Quando uno spirito è così lontano ed è molto debole allora si crea una certa predisposizione all’esaurimento, la pazzia è l’esaurimento. Solo in forma più pesante e con risultati diversi perché si manifesta in svariati modi. Ma tutto dipende dallo spirito. L’esaurimento non può dipendere da qualcosa di materiale come il cervello perché è qualcosa che condiziona il tuo essere e nasce dal tuo modo di essere perciò dipende dallo spirito. Il cervello è comunque coinvolto perché a seconda delle capacità del tuo cervello la pazzia si manifesta in modi diversi. Se il tuo cervello è molto lucido e pronto ma tu eviti il contatto con la realtà perché non riesci a vivere a causa ad esempio della tua ipersensibilità allora diventi un pazzo magari più intelligente di chi si ritiene “normale.”

Ci sono pazzi più ignoranti, allora per loro la pazzia è una cosa diversa, mentre ci sono pazzi che dentro di loro hanno una ricchezza maggiore di altri considerati “normali “ma per debolezza o poca volontà o paura non riescono a rispondere alle loro domande e preferiscono estraniarsi da un mondo che non capiscono. Pazzo alla fine è uno stato d’essere che voi avete definito così ma rimane comunque un’esplicitazione del vostro modo di essere. La pazzia ti rende più vulnerabile, ti rende in un certo senso più spontaneo nei sentimenti, nelle azioni, nei pensieri perché non hai più nessuna parte o convenzione da tenere o rispettare. Ciò che potenzialmente sei viene fuori anche in modo violento. Perché magari tu non ne sei consapevole e la tua mente non riesce più a controllare i tuoi istinti, le tue passioni.

Il gioco dei controlli che tutti voi bene o male siete tenuti a fare per vivere in società viene meno perché tu lo rifiuti e dentro di te si sfogano liberamente i tuoi stati d’essere…ma non c’è nulla che esce da te che non dipenda da te, dal tuo spirito. Molti magari hanno dentro di loro egoismi o sentimenti negativi ma non si manifestano in modi clamorosi perché sono controllati dalla ragione che ricerca il tornaconto e che ti dice che è meglio se non lo fai.

Ma quando questo freno inibitore viene meno subentra lo stato di pazzia, e dove non ci sono più regole la cosa può anche diventare pericolosa.

Si può arrivare ad uccidere per pazzia?


Si uccide sempre per cattiveria. La pazzia può essere anche innocua. Solo il pazzo cattivo uccide. Cattiveria e pazzia sono cose molto distinte ma unite sono più pericolose.

L’innamoramento.


Ci sono molte cose che concorrono all’innamoramento tra due persone, sono di varia natura, sono molte ed in tutti i casi cambiano perché ogni uomo è molto diverso da un altro. Anzitutto bisogna sentire una sensazione particolare che può scaturire anche solo con la vista di una persona ma solitamente avviene attraverso il tatto. Quando sei con una persona e t’innamori e ti piace, tu senti dentro di te una sensazione bellissima: senti grande affinità, senti che insieme ci stai bene e non provi disagio per nulla, neanche per i momenti di silenzio. Ci deve poi essere un’affinità nel dialogo. Dovete intendervi, provare gli stessi interessi in certe cose e dove ne provate diversi esserne felici. Perché ci deve essere uno scambio continuo tra due persone che si amano… essere aperti a ogni lezione, sia da una parte che dall’altra, essere aperti a farne quanto a riceverne. E poi ci sono molti fattori minori che variano da caso a caso ma principalmente è questo: Una particolare sensazione iniziale che ti porta ad essere felice, il dialogo di base, gli interessi.

È qualcosa che non si può dire ma si può sentire. Quando sei nell’ambito materiale puoi sempre dire e se non dici è una tua limitatezza ma nell’ambito dello spirito, nell’amore non sempre si può dire. Ci sono cose che puoi solo sentire e sperimentare quotidianamente. L’amore è qualcosa di concettualmente molto semplice ma può essere anche molto complesso da un certo punto di vista e so che non potrei definirtelo se non come amore. Ma quando lo proverai, te ne accorgerai che quello è amore e troverai senza saperlo la definizione che cerchi. Quella definizione la vivrai giorno per giorno.

L’inizio di un rapporto, (il fidanzamento)


E’ meglio che due ragazzi si conoscano bene prima, almeno nelle loro idee fondamentali, nel loro essere fondamentale. E’ anche vero però che per conoscere una persona anche in modo poco approfondito bisogna frequentarla. Ma l’ideale sarebbe instaurare subito un certo tipo di dialogo, di modo che il suo essere si manifesti sin dai primi incontri, quando ancora nulla è stato compromesso. Perciò l’ideale sarebbe prima conoscersi amichevolmente e se è la persona che fa per te o meglio hai riscontrato in lui le caratteristiche fondamentali che cercavi, le doti più importanti che volevi, allora potete frequentarvi anche in modo diverso. Se dall’inizio nasce in te una certa consapevolezza di non essere innamorato, devi ascoltarla con onestà e non mentire a te stesso facendo finta di non vedere. Lo sapete anche voi che l’innamoramento si basa sulla scoperta continua di qualità da parte dell’altro, di affinità e con la consapevolezza di starci bene insieme.

L’incontro con l’anima gemella è casuale o in certa misura predestinato?


Tu hai nella tua vita ciò che desideri avere, o meglio se hai fede io ti aiuto ad ottenere ciò che per te sarebbe meglio, ciò che ti può aiutare. E’ questo il tuo destino. Non è qualcosa di schematicamente già definito. E’ semplicemente quello che chiedi e ciò che ti può essere dato. Se tu non hai una predisposizione verso il matrimonio, tu non lo chiedi, dentro di te è assente questo desiderio, perlomeno è assente come qualcosa di condizionante. Perciò perché dovrei farti incontrare qualcuno. Non è il tuo esempio, lo dico per chiarirti le cose.

L’unione tra coppie.


Ci sono tanti tipi di coppie oggi. Purtroppo sempre di meno sanno davvero cos’è l’amore. Alcuni si uniscono per necessità come la solitudine o altri bisogni più o meno comprensibili. Ci sono unioni tanto più egoistiche invece, basate solo sulla fisicità o dove qualcuno si prende gioco dell’altro. Ci sono molte unioni che io non illumino perché lì non c’è l’amore. Sul fatto se bisogna credere nel destino o no, io ho detto molte volte che il caso non esiste ma esiste solo il mio volere. Ora se per quella persona avere la ragazza in quel momento può far bene, nel senso che gli favorisce anche una crescita spirituale oppure un cambiamento di vita io gliela faccio trovare anche casualmente, dietro l’angolo come si dice. Ma se non gli può servire dal punto di vista spirituale allora non succederà. Perché molti possono avere bisogni materiali ma io non posso appagare quelli. Io ascolto le preghiere di chi ha bisogno per la sua maturazione. Non in tutte le coppie che stanno insieme c’é amore e io non sono tra loro. Quindi i casi sono tanti, sono diversi e ogni situazione ha la sua spiegazione.

La promiscuità tra i sessi.


E’ un aspetto molto negativo, io ho creato maschio e femmina con caratteristiche e indoli diverse e compiti diversi. La natura e un’altra ma oggi e anche in passato è accaduto, l’uomo nega le leggi naturali. Come posso approvarlo? Tutto viene fatto per un fine materiale e tutto è lecito per godere su questa terra. I valori vengono negati. La natura è normalità e la normalità viene considerata negativa, viene ribaltata, viene ostacolata, si ricerca l’altro, il diverso, solo per un piacere terreno di qualsiasi genere esso sia. Io non ho programmato le cose così ma è successo. E’ un’altra delle tante perversioni e derivano dall’uomo di ieri, dall’uomo di oggi, forse anche dall’uomo di domani. Ma questa non è la regola. Fino a quando ci saranno persone diverse e ci sono e ci saranno sempre, persone che porteranno avanti la cosi disprezzata normalità, persone che porteranno avanti i miei insegnamenti, le mie intenzioni, all’ora le cose andranno bene. Allora il mio volere sarà fatto. Fino a quando ne sopravvivrà uno solo che mi seguirà io sarò felice in lui e di lui.

L’omosessualità


L’omosessualità è un fenomeno complesso. Omosessuali si può nascere oppure diventare…ne esistono diversi casi. In genere omosessuali si nasce…ovvero è una questione fisica…senti dentro di te qualcosa che ti spinge a preferire rapporti con persone del tuo stesso sesso. Questo tipo di omosessualità è quello “più giustificabile “perché è forse quello più spontaneo e sincero. Può anche essere un retaggio di vite precedenti ma non è sempre così. Oggi però si sta diffondendo anche un altro tipo di omosessualità…Quella che tu menzioni verso la fine della domanda…ovvero ci sono molte persone oggi che si sentono totalmente vuote dentro e sono così disorientate da non capire quale strada percorrere e non sapere quali tipi di scelte fare nella loro vita perché per loro nulla ricopre un senso più profondo o più elevato…ma tutto è messo sullo stesso livello…sia le cose materiali sia i principi che dovrebbero essere perseguiti idealmente. Invece per loro non c’è nulla di più importante…tutto dipende solo da scelte libere e personali della propria vita. Per questo seguono gli orientamenti del momento… Se frequentano persone omosessuali lo diventano oppure per semplici capricci o delusioni sentimentali vanno incontro a una tendenza considerata non naturale. Devono andare incontro a qualcosa di diverso perché nella vita nulla li appaga, nulla è più importante di altro. Sul fatto che sia più o meno giustificabile l’omosessualità ho già detto.

Io voglio qualcosa ma esistono le deviazioni. Non posso impedirlo perché siete voi che decidete e non io. In ogni caso non li condannerò per il loro amore omosessuale… se il loro è amore sincero io non posso dire che sia peccato il loro. Non li giudicherò per quello. Solo che è molto, molto raro e solitamente è un’unione materiale quella omosessuale.

Il sesso è peccato quando non ami. Quando ami ci sono tante cose che concorrono. L’amore è una cosa molto rara, vuol dire star sempre accanto a quella persona anche e soprattutto nelle difficoltà, vuol dire volere costruire un futuro da vivere insieme, vuol dire volere camminare insieme. Ora, ciò avviene raramente per un uomo e una donna, molto più raramente tra due persone dello stesso sesso -quasi mai-. Ma se dovesse succedere, la loro unione anche fisica sarebbe in qualche modo giustificata… ma sicuramente sarei più contento di una rinuncia da parte di loro dell’elemento sessuale e ciò li porterebbe molto avanti. Ma se non ne avessero la forza sarebbero perdonati perché tra loro c’è amore sincero. Guardate che questo è qualcosa di incredibilmente difficile. Io non posso condannarli solo perché sono andati contro natura perché io predico le intenzioni. E se c’è amore le intenzioni sono buone come quelle tra uomo e donna. E dico amore non pensare di amarsi. Perché tutti pensano di amarsi ma l’amore è una cosa diversa.

L’espressione più alta per un uomo e una donna che si uniscono per amore è la famiglia.


La famiglia è una cosa importantissima. E’ un grande valore. Lo è stato nel passato e lo è tutt’oggi. E anzi oggigiorno acquista un significato nuovo e più forte perché diventa qualcosa di ancora più importante, visto che in passato era comunemente presa in considerazione e ritenuta importante mentre oggi non se ne comprende più il valore e il significato. La famiglia è fondamentale perché lega nell’amore un uomo e una donna e i loro figli… è nell’ambito famigliare che i figli ricevono la prima educazione e non solo, anche l’educazione fondamentale, i valori, i comportamenti, le idee ed è importantissimo che i figli apprendano tutte le cose importanti dai genitori… ed è per questo che i genitori devono essere un esempio di correttezza e amore con la loro vita. Perciò la famiglia è importantissima per l’educazione dei figli. Ancora più importante per dare un esempio di unità nelle gioie e nelle difficoltà…Se non esistesse la famiglia l’uomo penserebbe di essere libero in ogni campo e in ogni scelta. Di non dover vincolare i propri istinti e le proprie prepotenti aspirazioni a nulla di più alto, penserebbe di non dover sacrificare nulla di se e della sua libertà per nessuno e in nome di niente, penserebbe di poter gestire egoisticamente la propria esistenza, facendo le scelte più comode. Penserebbe che l’unica persona da tener da conto nelle proprie scelte sia il suo ego e finirebbe per divenire un essere brutale, la cui vita è alimentata solo dalle proprie tensioni egoistiche. Il non legarsi affettivamente a nessuno può essere comodo sì. Almeno fino a quando tutto va bene, fino a quando non ti accorgi di non avere nulla e capisci di essere vuoto e solo.

Solo l’amore per qualcuno può riempire la tua vita. Le altre gioie hanno esistenza breve, fittizia ed effimera perché ti placano al momento ma poi… poi ti tolgono il doppio di ciò che riescono a darti. La famiglia avvisa l’uomo di impegnarsi e anche di sacrificarsi in un cammino che non promette di essere facile ma una cosa promette. Promette che niente potrà turbare l’amore delle persone che compongono la famiglia, promette che arriveranno insieme alle difficoltà anche moltissime gioie perché solo l’amore e la fiducia, l’aiuto reciproco può riempire uno spirito. E nella famiglia c’è tutto questo: c’è amore, aiuto, comprensione, fiducia, lealtà, dialogo. La famiglia rappresenta l’impegno che oggigiorno nessuno più tiene in considerazione perché l’impegno costa fatica ma non capiscono che solo una vita impostata seriamente con certe mete fisse da voler raggiungere e con l’impegno di voler andare avanti affrontando le difficoltà può dare vere soddisfazioni, può riempire di senso una vita.

La convivenza, accetta solo il comodo del matrimonio e non ammette l’impegno e quindi rappresenta una deviazione. Perché chi te lo fa fare di affrontare le difficoltà se puoi scappare. Chi te lo fa fare di vivere con una persona una vita sapendo che questa persona invecchierà e probabilmente diventerà noiosa e probabilmente sarà più pretenziosa meno accomodante. E tutto non sarà così bello come era. Chi te lo fa fare sapendo che puoi cambiare e avere una persona più giovane e con ancora tante cose da scoprire?

Te lo fa fare la tua fede. Tu hai preso un impegno. È una promessa e se sei un uomo la devi mantenere. Altrimenti rimarrai sempre immaturo interiormente ma anche insoddisfatto perché ricordatevi che le scelte facili alla lunga non vi danno nulla.

La famiglia è una grande testimonianza di vita, d’amore e di fede. E mi auguro che questo ideale non perda lungo il tempo l’importanza e la stima e il grande carico di significato che si merita.

La droga.


La droga è un male molto grave e purtroppo anche abbastanza diffuso nella società di oggi. Esistono tanti tipi di droga come esistono tanti motivi che possono spingere un ragazzo a drogarsi. Sono motivi vari e anche abbastanza complessi. Una volta il motivo principale era legato a cause esistenziali, la solitudine che si faceva sentire, soprattutto nei ragazzi più timidi, in quelli che nel mondo si sentivano più fuori posto, a quelli più emarginati, ai ragazzi soli, oppure a chi si poneva tante domande difficili che non trovavano risposta; chi vedeva un mondo a volte brutale, a volte triste nel quale faceva fatica a vivere e a trovare una sua strada, un mondo che non lasciava spazio a sogni e idee, un mondo duro, dove pochi reggono la lotta.

Tutti questi casi e queste situazioni spingevano alla droga. Oggi è un po’ diverso. Oggi il mondo non fa più paura come una volta. Nessuna novità ormai turba ne sconvolge più le menti aperte dei giovani di oggi, che viaggiano molto, che crescono in fretta, che conoscono tante realtà e si sono corazzati di fronte al male. Purtroppo neanche questa corazza è positiva; è la corazza della banalità, delle superficialità, dell’evitare di domandarsi perché si potrebbe incorrere nel rischio di non riuscire a rispondersi, e questo provocherebbe la voglia di domandarsi ancora, di intraprendere una ricerca che costa fatica e tempo e non si ha più voglia di fare.

Perciò la droga rappresenta oggi la gioia. La felicità… come il bere. E’ un modo di evadere…per provare piacere e scappare dai problemi quotidiani e fingere che non esistono. E’ nella natura dell’uomo porsi domande su chi è su cosa fa. L’uomo non è come un animale che fa qualcosa senza interrogarsi sul perché. L’uomo ha bisogno di scopi, di mete, di sogni, di perché, è nella sua natura. Ma è sempre stato difficile per lui mettersi davanti ad uno specchio e interrogarsi. E purtroppo oggi pochi lo fanno…o meglio, tutti lo continuano a fare perché in fondo è inevitabile, ma non lo fanno con coscienza e non lo prendono sul serio.

La droga rappresenta una delle tante evasioni. Ormai è diversa perché le si dà minor peso rispetto al passato. È come l’alcol o come il sesso. Purtroppo invece è una cosa molto più complessa. Le cause anche oggi sono quelle dell’incomunicabilità, forse i genitori fanno più fatica a crescere ed educare i figli, forse nessuno da più valore alla famiglia e al dialogo, che invece è la base di tutto. Ora la droga come saprai non è più l’eroina. Il drogato con la siringa ormai è una figura estinta. Quel tipo di droga portava a tanti problemi, anche alla famiglia che ben conosci e che sono molto diversi da quelli che un drogato di pasticche o cannabis può avere. Queste droghe per così dire moderne non vanno ad intaccare l’equilibrio della famiglia o comunque non più di tante altre cose perché restano sottacqua e fanno fatica a manifestarsi e non creano la stessa dipendenza. Ora la droga è un grande male. I giovani vanno educati oggi a considerarla una cosa negativa mentre nel clima di libertà è tutto lecito e anche gli effetti di queste droghe si vogliono coprire o banalizzare.

 Mi hai chiesto cosa possono fare le famiglie. Beh sono tante le cose che si possono fare ma si possono riassumere tutte in una; l’educazione. Il valore del dialogo, l’insegnamento di valori e di principi che devono partire proprio dalla famiglia e difficilmente altri hanno il vantaggio di passarti dei valori con così efficacia come un padre o una madre di carattere. Questo è e resterà sempre fondamentale. Tuo figlio un giorno crescerà e andrà nel mondo e vedrà e vivrà tante cose e avrà come tutti tante strade davanti a sé; tu hai il dovere di corazzarlo e prepararlo alla lotta della vita, affinché ne esca vincitore, sempre rispettando i valori e i principi di un uomo giusto. Chi ha figli drogati deve farsi forza e recuperarli al dialogo, alla stima di se stessi e del prossimo, deve ridare loro una speranza. L’uomo è stato fatto per un fine un fine grande, che lui riesca a vederlo oppure no. Non deve mai pensare che tutto sia finito così, Deve pensare invece che c’è qualcosa oltre che siamo chiamati a raggiungere, ma bisogna pregare, soprattutto, bisogna in qualche modo crederci.

Ridare la speranza a una persona è una cosa grandissima. Poi i casi sono tanti e a ogni modo lo sai che i problemi sono migliaia ma la loro soluzione è una, è sempre una alla fine; il consiglio è uno: Dio che ti aiuta se lo chiedi. Dio che non ti abbandonerà mai anche se non lo sai. Dio che ti aiuta sempre anche se da parte tua non c’è abbastanza volontà, anche se il tuo cuore non contraccambia, anche se la tua anima immatura non capisce. Dio che ti dà infinite possibilità per raggiungere la consapevolezza, per migliorare, per guarire.

 

 

Estemporanee, argomenti di carattere generale


Domanda sul materialismo oggi. E sulle mistificazioni che vengono fatte sui messaggi profetici.

La storia è fatta da alti e bassi. Non si va sempre avanti o sempre indietro. Questo non per quanto riguarda il singolo individuo, quello ha una maturazione più regolare, ma per quel che riguarda la storia dell’umanità nella sua globalità. Anche per voi era venuto Gesù e guardate ora cosa succede ogni giorno! Così venne Maometto eppure guarda oggi quasi le sue parole vengono usate per fare tutt’altro. Non è così semplice ogni personaggio da me ispirato nasce in un epoca e serve, ha una sua missione, un suo compito ed è giusto che dia l’esempio agli uomini. Questo non vuol dire che dopo di lui tutto andrà bene perché ci sono i sordi che non vogliono sentire, i cechi che non vogliono vedere, e per loro c’è ancora molta strada e altra gente che verrà mandata da me in loro aiuto.

Hai ragione. Oggi è molto difficile credere ed avvicinarsi a me. I periodi della storia non sono tutti uguali. E’ un ciclo. Oggi siete molto indietro. I tempi sono peggiorati. Tutto è materialismo. Gli uomini non capiscono più chi sono e dove vanno. Sono storditi. Sono frastornati. Ma in questi periodi così brutti io mando sempre dei segni perché non posso abbandonarvi al male che dilaga. Devo intervenire e lo faccio. Lo faccio sotto molti aspetti. Attraverso questa penna o mando un mio figlio per aiutarvi. Lo faccio anche attraverso tutte le persone buone. Lo faccio attraverso tutte le persone umili che hanno fede. Perché voi dovete sentire e capire che non esiste solo la materia e non esiste solo questo mondo e che voi siete in una grande, grandissima finzione e la vivete ogni giorno. Ma tutto è bilanciato. In questi periodi io vi aiuto. Io non vi abbandono. Io sono con voi. Sempre.

Signore cosa intendi quando dici che noi siamo in una grande finzione?

Voi vivete una finzione. Ho usato questo linguaggio metaforico per dire che in realtà ciò che vivete non è la vera vita. Per farvi capire che voi credete che sia reale solo quello che toccate e sperimentate ogni giorno senza rendervi conto che questa è solo una dimensione che vi serve per affrontare il gioco, ma la destinazione, e quindi l’unica realtà è ciò che otterrete dopo. Questo mondo è come un grande palcoscenico e ognuno recita la sua parte a volte troppo irretito nella nebbia che lo offusca, a volte troppo sicuro della concretezza di ciò che ha e che sta vivendo… concretezza che in realtà è effimera e destinata a morire.

La filosofia può dare risposte ad una persona che ricerca la verità