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LE RISPOSTE DEL SIGNORE PARTE TERZA




La filosofia può dare risposte ad una persona che ricerca la verità


Ci sono due tipi di filosofi: coloro che si concentrano più sulla scienza, sulla logica e coloro che... sì, vedono il male del mondo, ma si limitano solo a percepire questo disagio. Nessuno dei due tipi di filosofi può essere d’aiuto a un’anima che ricerca la verità. Io sono la verità e la via. E’ me che dovete seguire. I filosofi che s’interrogavano sul perché del male del mondo, che teorizzavano vie di liberazione da questo disagio (perché la vita è sempre stata per l’uomo di ieri e di oggi, infelicità è sofferenza) non sono mai giunti a un risultato illuminante. O le loro considerazioni rimanevano insolute e stagnavano, oppure si inventavano cose che -al contrario- li allontanavano dalla verità. Inoltre con la filosofia non potrai mai capire l’animo umano lo sai che la filosofia rimane sempre in superficie perché vogliono sempre usare la testa. Solo la letteratura e la poesia riescono ad elevare un’anima perché li si trascende il campo del razionale e si usa il cuore anziché la ragione. Quindi non sforzarti di avere risposte tra i filosofi. Non serve che te lo dica perché te ne sei già accorto da solo. Si il tuo libro è più avanti ma il tuo libro non è filosofia. Almeno in senso stretto. Il tuo libro è un libro di religione e di amore e trascende le forme della filosofia. E’ per questo che lo vedi del tutto diverso dai filosofi che hai letto. Quindi è giusto conoscere e studiare le varie filosofie ma può essere un mezzo utile. Per il resto non vi potrai trovare le risposte che cerchi. E del resto le hai già trovate quindi non ne hai bisogno no?

La fecondazione meccanica.


Quando la fecondazione avviene meccanicamente lo spirito dell’uomo è così lontano. Ma è solo per loro che piango, perché anche se cresceranno un bambino in modo artificiale lui non ne ha colpa e non verrà punito per questo. Nella materia entrerà uno spirito, la materia non esiste senza uno spirito che la alimenta. Ma questo spirito sarà senza colpa e incomincerà la sua vita per migliorare. Poveri coloro che però anno fatto e concepita questa cosa. E’ per loro che piango sono loro che si allontanano da me.


La donazione degli organi


Donare gli organi è un fatto positivo. Tu non sei più attaccato al tuo corpo e non ti serve, quando hai capito questo non hai paura a donare i tuoi organi per far andare a vanti un’altra vita. Questo è un gesto che va fatto con amore però, non con superficialità. Non tutti quelli che donano gli organi lo fanno perché hanno l’amore dentro, altri lo fanno senza pensarci ma con superficialità. La donazione è un fatto estremamente positivo ma come ogni cosa va fatto con amore.

 

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In alcune nazioni del mondo vi sono bambini che vivono emarginati in condizioni di degrado, si prostituiscono per pochi soldi e poi ricercano l’oblio in surrogati di droga fiutando i gas prodotti da una specie di colla che tengono sul fondo di un sacchetto.

Che pena che fanno. Ancora di più rattrista vedere i loro volti in cui appare una sorta di abbandono di fronte ad una destino ineluttabile per cui non serve lottare. Signore mio per molti versi tu hai già risposto precedentemente ma dimmi ancora perché succede questo?


Perché esistono popolazioni così povere il cui destino sembra non avere Sbocchi?


A volte per quei bambini poveri e che vivono in condizioni etiche e morali degradate, non solo fisiche è una prova. Non sempre dipende dalla loro maturità spirituale, alcune volte io mando un’anima lì per migliorare perché la sofferenza o certe cose che in quel contesto possono capitare la potranno aiutare. Se in quella situazione riusciranno a capire il significato della vita, ed elevarsi, allora loro andranno molto avanti.

Succede la stessa identica cosa per chi sta materialmente meglio. Pensi che sia più facile incamminare la strada che conduce a me per un bambino che vive in quelle condizioni degradate o per un operaio che vive qui da voi e lavora e finito il lavoro si prende il sabato sera come momento di svago per non pensare a nulla? E’ la stessa cosa. Il problema di entrambi è non pensare.

Tutti avete le stesse opportunità, ma dovete agire in contesti diversi asseconda non solo della vostra maturità ma anche di quello che io voglio per voi. E io voglio per voi sempre la cosa migliore, credetemi!

La sofferenza è qualcosa che tutti i popoli conoscono solo in modi diversi. Tu pensi che la gente occidentale soffra di meno di quei popoli poveri? E’ tutto un gioco di bilanci. Si loro soffrono per certe cose, la fame le malattie ma non per altre, la nevrosi lo stress, l’insoddisfazione. Tutto è bilanciato e tutti avete le stesse possibilità! Spero di aver risposto alla tua domanda perché so che non è facile capire quindi se vorrai chiedere ancora qualcosa. Io sono qui, sempre e non mi stancherò mai di essere qui.    


Nella storia della chiesa vi fu certamente un periodo molto discusso: quello dell’inquisizione. Potresti esprimerti su questo argomento?


L’inquisizione è stata una cosa molto negativa. E’ stato uno sbandamento ma non è stata casuale. Ha avuto una sua ragione. Ma non per le uccisioni. Non c’è nulla che può giustificare questi reati e anzi sono condannabili e condannati. Ma a lungo termine ha avuto una ragione di esserci. Se la chiesa non si fosse imposta così ora ci sarebbe una situazione diversa. Naturalmente io ho voluto che succedesse ma non tutto quello che è successo. Poi gli uomini sono degenerati e si sono molto allontanati da ciò che io ho voluto. Ma si, ha avuto una sua ragione come ogni cosa, anche se a volte non riusciamo a capirle, anche se a volte, essendoci il libero arbitrio le cose che voglio vanno in modo diverso. Naturalmente la sua degenerazione è stata molto negativa e ora quegli uomini pagano per questo.

Il fine giustifica i mezzi?


Il fine giustifica i mezzi è stato inteso da Macchiavelli in senso materiale. Infatti non c’è nulla di cattivo o di malvagio che tu devi fare per raggiungere un fine che ancora ti vincola a questa terra; che ancora è utilitaristico, che ancora giova solo al miglioramento della tua condizione materiale. Ma il fine giustifica i mezzi a volte è successo nella storia perché è stato necessario per il raggiungimento di qualcosa di positivo nel tempo. E il male che a volte è stato fatto, e io ti avevo gia portato degli esempi è stato perdonato perché è servito per migliorare le cose per procedere e cambiare. A volte si è successo. Quando la chiesa si è comportata così male o prendi anche un esempio più semplice e capibile: quando un eroe lotta per la libertà della sua patria, beh il male che fa è necessario per eliminare molta più malvagità, come gli stupri, i soprusi e molte cose negative. In nome della pace stessa a volte si è combattuto ma non è una contraddizione. Era necessario affinché le cose cambiassero ed era giusto che avvenisse così. Quindi è sempre sbagliato fare del male, ma a volte ho guidato uomini nelle loro imprese perché così doveva succedere e quello che hanno commesso verrà perdonato, almeno in parte. In ogni caso mirate al bene…non è sempre necessario dover utilizzare mezzi

Poco positivi. A volte nella storia lo è stato. Ma voi mirate solo al bene.

La riforma protestante


Il Protestantesimo ha avuto una sua ragione di esistere e anzi a quell’epoca ha avuto un fortissimo significato. E’ nato come una risposta alla corruzione e al degrado morale della chiesa e degli uomini che ne facevano parte e ha avuto un fortissimo impatto per due motivi fondamentali: ha risvegliato nei fedeli la voglia di credere in qualcosa a cui ormai non credevano più, ha riacceso gli animi che si erano spenti e soprattutto ha dato alla chiesa, alla parte buona che nella chiesa era rimasta, un incentivo una spinta all’autoanalisi, a farsi un esame di coscienza, a cercare di correggersi e di rivedere le proprie posizioni. La situazione stava degenerando e il protestantesimo ha avuto una forte influenza al miglioramento della chiesa stessa, che altrimenti si sarebbe addormentata e avrebbe continuato ad assecondare solo gli egoismi e i desideri degli uomini che la formavano. Per quanto riguarda gli uomini che anno dato la nascita al protestantesimo Calvino e Lutero, erano sicuramente illuminati e guidati, ma il resto è storia e non mi compete rivelartelo.

Le stigmate sono segni autentici o sono un fenomeno di suggestione?


Le stigmate sono volute da me. Sono prove che io do per migliorare l’uomo che le riceve e attraverso di lui l’umanità. Non è possibile ricevere le stigmate attraverso la suggestione. E’ possibile vedere la Madonna, gli angeli o altro per suggestione. Le stigmate sono una cosa fisica e reale, sicuramente voluta e dovuta a qualcosa di superiore perché sono inspiegabili a livello medico. Si, sono io che lo voglio.

L’ipnosi


L’ipnotismo esiste. Ma uno spirito forte non può essere in alcun modo influenzato. Il guaio è per gli spiriti deboli, che non hanno coscienza di se stessi, che non hanno ancora capito chi sono e pensano di potersi affidare ad un uomo come loro per curare i loro mali. Loro vogliono crederci, loro si accostano con disponibilità al fenomeno ed è vero, questo fenomeno avviene in loro: Un uomo attraverso l’ipnosi può influenzare un altro uomo, uno spirito debole e plasmarlo a suo piacimento. E’ per questo che l’ipnosi può essere anche molto pericolosa. Comunque se tu sai di essere me e se tu credi, allora non puoi essere ipnotizzato, allora questo fenomeno non può avere effetto su di te. Non ha molta influenza lo spirito in questo. L’uomo non ipnotizza con lo spirito. E’ un fenomeno fisico non spirituale anche se voi non siete ancora riusciti a capirlo fino in fondo. E’ una forma di energia che alcuni uomini hanno. Ma non è coinvolto lo spirito di chi ipnotizza ma solo lo spirito di chi viene ipnotizzato. Comunque l’ipnotismo può essere anche positivo se usato bene, perché attraverso esso l’uomo può analizzare l’anima di un altro, il suo passato e tirare fuori i suoi condizionamenti, le sue paure. E questo, soprattutto per gli uomini timorosi e non aperti, può essere importante per arrivare a cambiare e migliorarsi. Ma io vi dico di non cercare l’ipnosi: se vuoi divenire cosciente di te, se vuoi cambiarti, se vuoi migliorarti cerca me, cerca la fede.  

I segni zodiacali


I segni zodiacali sono cose fittizie e di nessuna influenza. Voi avete determinate caratteristiche e predisposizioni che io vi ho dato perché l’ho voluto e perché voi me lo avete chiesto. Ma in tutto questo c’entro solo io. Non potete pensare di ricondurre questo a una legge fisica. Dovete cercare il significato di ciò in un motivo superiore. E poi come potete pensare che le persone dello stesso segno al mondo siano tutte uguali? Voi siete tutti diversi. E’ la varietà che vi contraddistingue. Ognuno di voi ha un’anima individuale. Ricordatevi, voi siete quello che volete essere. Quindi avete capito che i segni zodiacali sono stupidate. Non c’entrano nulla. Vincolerebbero la vostra personalità che è invece varia e sempre pronta a cambiamenti.

L’opportunità di viaggiare, vedere gente e costumi nuovi, può essere di stimolo per intraprendere il cammino spirituale?


Il Viaggio può arricchire molto un’anima. Bisogna provare gioia nel conoscere nuovi luoghi, nuovi costumi, nuove mentalità e usanze, nuovi volti. Tutto questo da una grande gioia perché tu apprezzi la diversità, tu apprezzi i mille colori che Dio ha creato e li vuoi conoscere e ne vuoi far parte senza distinzioni. Tu devi renderti conto di essere una parte di un tutto immenso e vedi nei luoghi diversi, nei volti diversi, sempre il tuo luogo, sempre il tuo volto. Il viaggio da questa grande opportunità se voluto e colto nel giusto stato d’animo, per conoscere e amare il diverso e gioire del diverso e vedere nel diverso ancora tu. Tu non devi mai legarti a un posto, a una persona, tu sei tutte le persone e tutti i luoghi. Il viaggio è questa consapevolezza.

Guardando esteriormente le persone, si può statisticamente intuirne la maturità?


Se voi aveste davanti agli occhi 100 persone, tolte dalla massa in modo del tutto casuale, guardando l’espressione del loro viso probabilmente si, potreste fare una statistica, sempre molto superficiale ma possibile. Infatti l’espressione è direttamente condizionata dal vostro spirito, dall’espressione traspaiono molte cose del vostro essere, della vostra disponibilità d’animo.

L’apparenza fisica, invece, non potrà darvi nessuna indicazione sulla maturità spirituale di una persona che non sia influenzata in qualche modo dai vostri pregiudizi. Togliendo l’espressione, la mera parvenza fisica, non ha alcuna importanza e non è indicativa sulla maturità spirituale… se cercate l’affine nei comportamenti sociali o nell’educazione è un altro discorso.  

E’ l’abito che fa il monaco? L’esteriorismo è determinante per stabilire la maturità di una persona.


Evidenziare eccessivamente l’aspetto esteriore è sbagliato. Tuttavia sono molti i motivi che spingono a farlo…motivi direttamente materiali come voler apparire a tutti i costi e motivi un po’ diversi come la mancanza di personalità, la timidezza, ecc. La maturità spirituale è vastissima e condizionata da tantissime cose. Ho ripetuto più volte che ciò che più fa male all’anima di una persona è il suo pensiero cattivo, l’odio che prova, l’invidia e l’egoismo, l’avarizia, il menefreghismo, e sono tutti lati che non possono essere visti attraverso la superficie ma solo conoscendo l’anima.

 

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Pensai di estendere l’argomento sull’esteriorismo delle persone di spettacolo. E’ noto come molte di loro per intrattenere il pubblico fossero pronte a scendere in banalità e quindi anche ad una sorta di adattamento alla personalità di massa.

Il mio giudizio si era forse spinto un po’ oltre, confondendo la personalità vera e propria della persona di spettacolo, con l’interpretazione spettacolare che dava di se stessa. Un equivoco banale se vogliamo, ma che servì bene affinché si potesse entrare in un argomento di grande attualità.

   Arte e spettacolo. L’esibizionismo.


In generale il mondo dell’arte è migliore, questo è vero. E’ vero perché oggi il mondo dello spettacolo è pessimo, è capace di comunicare solo materialismo. La gente ascolta anche con piacere a volte, perché ormai è talmente frastornata e immersa nel materiale che non si accorge neppure della miriade di messaggi pubblicitari che tendono a svuotarla della propria identità. Nel mondo dello spettacolo esistono comunque persone valide, persone che sanno fare il loro mestiere e ci può essere anche uno spettacolo valido ma la cosa che a volte lo fa scadere è il fine. A un certo livello il fine dello spettacolo è divertire, a un certo livello il fine dell’uomo o della donna di spettacolo è intrattenere, e per intrattenere un pubblico sempre più anonimo parli in un certo modo e il discorso è sempre superficiale. Così la recita di una persona che fa spettacolo diventa una manifestazione istrionica.

Il teatro invece, pur essendo una forma di spettacolo trae alimento dalla   letteratura di prosa o dalla poesia e quindi trae ispirazione direttamente dall’uomo, dalle sue questioni, dalle sue angosce, e ti assicuro che a volte non è importante rispondere alle domande, ma è già molto importante saperle porre. Oggi, in un mondo che non vuole sentire, che non riesce a volte più a sentire, è già importante porre anche soltanto la questione.

La differenza fondamentale tra spettacolo e arte è che lo spettacolo è in questo senso sterile e non potrà mai dare niente di duraturo al suo audience ma solo cose effimere perché su di esse si basa, mentre l’arte in tutte le sue forme ha in sé questa grande potenzialità: può dare o non dare è vero: ma c’è una scelta, c’è una potenzialità.

L’esibizionismo poi, non si manifesta solo nello spettacolo, ma in tutte le persone e in tutti i loro lavori, è solo una questione di percentuale. È anche vero che nell’arte il discorso è un po’ diverso anche in questo caso, perché diversa è l’esibizione. La persona di spettacolo si esibisce (come ho detto prima) platealmente e quindi in modo superficiale, l’attore non può esibirsi in questo modo, perché non sta esibendo il niente ma sta esibendo qualcosa di più significativo. Ci possono essere spettacoli e personaggi nei quali ti immedesimi che riescono a maturarti a darti qualcosa di positivo e che non ti abbandonerà facilmente, ci sono spettacoli e personaggi che ti colpiscono mentre li reciti ma che non ti insegnano niente di più profondo alla lunga. In ogni caso l’attore viene catturato dalla sua interpretazione, e non può essere mera esibizione istrionica perché c’è qualcosa di spirituale che lo voglia o no e c’è qualcosa di spirituale perché non solo lui è catturato ma anche la maggior parte del suo audience: avviene quel fenomeno che possiamo chiamare comunicazione di anime.

Così avviene quando canta un cantante una canzone che tutto il suo audience sta cantando con lui; una sorta di comunicazione spirituale avviene per esempio anche quando l’artista dipinge immerso nella natura o chiuso nella sua stanza, la sua anima si unisce alle altre o a uno spirito universale presente in ogni cosa e la manifestazione non è la sua preoccupazione principale. Questo è il meccanismo. Il fatto è che l’arte viene dallo spirito e niente che viene dallo spirito può risolversi in pura esternazione, anzi a volte è qualcosa di molto intimo. Poi questo sta alla base, detto questo ci sono attori e artisti che amano molto la componente dell’esibizione, del successo, mentre altri sono nutriti dalla loro stessa arte e da quanto di positivo riescono a dare e a comunicare agli altri.

L’apparire, esibire il proprio corpo


Ci sono tanti peccati a questo mondo. Fare del proprio corpo un oggetto, da usare, da mostrare per avere dei tornaconti, da usare per averne solo piaceri fisici. In ognuno di questi casi si commette un peccato. Naturalmente è nella natura del peccato essere un fatto individuale. Tu solo devi tenere conto delle tue azioni. E’ anche lecito, umano dire le proprie considerazioni, approvare o meno un’azione ma la cosa si deve fermare lì senza intenzioni negative. Deve essere un parere spassionato; anzi dovresti al massimo provare pietà per chi non ha ancora capito nulla della verità. E parlare il meno possibile di una persona se non per parlarne bene. E giudicare non è mai giusto fino in fondo se non è fatto nel giusto stato d’animo ovvero per aiutare quella persona. Se non puoi comunque fare nulla evita di parlarne. Poi è vero che esistono molti peccati e di minore o maggiore entità. E’ banale che io ora dica chi fa più peccato. Lo sapete anche voi che chi fa soffrire una persona o la tradisca nella sua fiducia commette forse un peccato maggiore. Ma non è questa la questione. Naturalmente anche fare dei nudi può avere ripercussioni negative su qualcuno ma la sua colpa non è in questo. Anzi qui forse sbaglia chi se la prende per questo o per questo fatto fa nascere dentro di se sentimenti non buoni.

 

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Quando finii di scrivere, ripresi subito con una nuova domanda che metteva ordine per così dire nell’argomento discusso in precedenza, anzi siccome era attuale il dibattito di alcuni parlamentari su l’opportunità di indire un referendum popolare chiedendo se si dovesse o no riaprire le case chiuse, io rimisi il quesito al Signore.


Referendum sulle case chiuse.


La prostituzione purtroppo è un male molto diffuso oggi. Io ora non posso dirvi cosa fare se sarete chiamati a votare ma posso dirvi qualcosa riguardo al problema e poi in vostra coscienza deciderete e giudicherete.

E’ un grosso male ed è molto negativo, ma non solo per il fatto che una persona vende il proprio corpo senza capire chi è davvero, cosa fa e perché lo fa, ma anche perché soddisfa un esigenza esclusivamente materiale, ovvero guadagnare denaro, ma è un male anche e soprattutto perché molte volte ciò succede contro la sua volontà. Ora, mentre il fatto che una donna venda il proprio corpo può si essere naturalmente riprovevole e certo è un peccato, ma rientra tra i tanti mali e peccati che gli uomini commettono e riguardano problemi individuali di ciascuna coscienza; al contrario, lo sfruttamento che c’è dietro, costringere una persona a farlo con la forza, con le minacce mentre lei non vuole e non solo ma la grande criminalità che ci sta dietro, gli uomini che usano violenza e tengono per loro tutto il denaro dando a queste povere ragazze solo il cibo essenziale, beh questo è il problema più grave e questo non può rimanere problema di una coscienza ma è un problema che ognuno di noi può e deve porsi, soprattutto chi è preposto per prendere decisioni legislative su questo. Il fatto delle case chiuse potrebbe da questo punto di vista risolvere il problema più grave appena descritto. Poi chissà cosa succederà in futuro. Non dovremmo mai permetterci di dire che un problema è incancellabile e che non sparirà mai, perché ci rende più pigri. Invece dobbiamo aspettare con speranza e fare del nostro meglio per mettere un po’ di bene e dare un po’ di esempio a questo mondo. Perciò, visto che i grandi cambiamenti non si fanno in un giorno ma col passare di molto, molto tempo e con la forza e la volontà di uomini illuminati, non si può dire se questo fenomeno sparirà o meno. Anche se ci auguriamo di sì.

 

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Molti mesi dopo tornò attuale l’argomento di cui sopra. Presi spunto allorché accadde che dei ragazzi che conosciamo, al termine di una cena si recarono in un locale notturno e alcuni, s’intrattennero intimamente con delle entraineuse. Nacque subito una piccola polemica, - d’altra parte la questione oltre che antica è anche scontata –

 < è peccato oppure vi sono delle attenuanti quando si cerca l’amore occasionale?> il riferimento coinvolge anche persone che avvilite nella propria solitudine ricercano un surrogato d’amore illudendosi di ricevere un po’ d’affetto?


E’ peccato oppure vi sono delle attenuanti quando si cerca l’amore occasionale?


Ho già detto diverse cose su questo argomento. A ogni modo proverò a inquadrarlo di nuovo, dicendo quello che una volta per tutte dovete sapere per completare le vostre posizioni. Andare con prostitute, pagare per ricercare un surrogato d’amore è senza dubbio moralmente sbagliato e riprovevole ed è senza dubbio un peccato. Ora però non posso dire a che livello siamo di peccato, perché ogni caso va analizzato singolarmente. Ognuno ha la sua storia. Ogni peccato dal più lieve al più grave è di perse triste e va evitato con la forza di volontà.

E’ anche logico che qualcosa di sbagliato che rischia di compromettere altre persone, di procurare loro dolore, sofferenza, preoccupazione, è sempre più grave che una cosa comunque moralmente negativa ma che in ogni modo riguarda solo te, la tua anima, la tua maturità. Anche qui il discorso è più complesso perché molte delle persone che vanno con le prostitute hanno famiglia o sono fidanzati e il gesto mette a repentaglio anche la serenità di altre persone e qui si commette più di un peccato, qui si è anche disonesti, un po’ meschini e queste sono cose ancora più gravi. L’uomo che pur essendo appagato dall’amore della propria moglie o ragazza ha bisogno ancora di provare questa cosa ha in se una certa perversione, il corpo ha la meglio e prevale su quello che è veramente. Ascolta le sue pulsioni materiali. E’ confuso.

Ora forse chi è solo veramente e ha questa debolezza, questo bisogno fisico potrebbe essere giustificato. Ma qui non si tratta di giustificare. Io perdono chiunque e accetto chiunque abbia buone intenzioni e voglia migliorare davvero, e perciò non mi serve dare giustificazioni e neanche voi dovete cercare di farlo. Il discorso è un altro, non quello di cercare di attenuare un peccato. Questo è sempre una vostra difesa. Il coraggio sta invece di prendere atto dei propri peccati e cercare aiuto per migliorarsi e non invece pensare di poter evitare di pentirsi o di chiedere aiuto perché si è nella categoria dei peccati minori. O almeno questo è il discorso che dovrebbe fare chi cerca una maturazione, chi sa qual è la via e vuole, nonostante tutte le difficoltà, seguirla. Gli uomini soli possono anche illudersi di trovare qualcosa così ma stanno seguendo la via sbagliata. Innanzitutto non è detto che un uomo solo comportandosi così non dia preoccupazioni ad altri. E poi in fondo così facendo non si cerca l’amore, l’affetto che ci manca, questa è un’illusione. Forse ciò che può condurti a dare qualche attenuante a queste persone è il pensare che cerchino amore. Ma anche qui è una cosa più complessa di ciò che sembra. Chi ha davvero la consapevolezza di cercare amore assume un altro atteggiamento, l’uomo bisognoso di amore ricordatevi che cerca per altre vie, cerca i sorrisi, gli abbracci di chi gli vuole bene, l’affetto degli amici, dei parenti, il calore di qualcuno sincero. Chi va con le prostitute non cerca amore come dite ma cerca il piacere. Questa è una cosa un po’ diversa. Poi anche qui esistono molte sfumature. Dietro il fatto di cercare il piacere si aggiungono altre cose: il bisogno di un po’ d’affetto, o almeno un’illusione d’affetto, il bisogno di sentirsi un uomo con una donna, come gli altri. Si cercano tante altre cose dietro il gesto meccanico ma ciò non vuol dire che si cerchi amore, o se lo si cerca, lo si cerca sempre in un secondo momento. La tensione sincera verso l’amore se è sincera non si cerca secondariamente, dopo il desiderio di dare e di ricevere un certo piacere, ma la si cerca subito, la si cerca per prima e sola. Chi cerca amore segue altre vie. Se segue questa via, l’amore non è la sua prima e vera preoccupazione.

A ogni modo si sa che fare certe cose è moralmente sbagliato. A seconda dei casi può essere più grave o meno. Ma è un male che va curato non riparato, tutelato. Naturalmente è solo compito del diretto interessato non coprire il suo male ma con coraggio prenderne atto, noi possiamo solo parlarne ma è da lui che deve venire e partire il desiderio di miglioramento.

Certo i mali del mondo, o meglio dell’uomo, sono tanti. Non li elencherò di nuovo, l’ho già fatto molte volte; le pagine di questo libro ne contengono direttamente o indirettamente tantissimi ma la cosa rallegrante è che contengono anche i rimedi, se leggendoli direttamente avrete la forza di metterli in pratica e se leggendoli indirettamente avrete l’intelligenza di trovarli… per guarire le vostre anime.

 

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Ciò che accadde l’undici settembre 2001 per mano dei terroristi islamici sollevò credo a tutti molte perplessità. La prima che avvertii fu l’incongruenza evidente che manifestarono gli autori dell’attentato conciliando l’odio contro una parte dell’umanità con i principi di amore che pur nel corano sono manifesti. Tale perplessità volli comunicarla al Signore chiedendo se potesse esprimersi sul fatto.

Le (Twin Towers)


La vita è costituita da cambiamenti. E’ probabile che avverrà anche li perché tutto muta. Loro ora sono in una fase molto negativa. Predicano odio e distruzione in nome di Dio. E non esiste un ignoranza peggiore. E’ l’illogicità è il controsenso. Ma prima o poi dove c’è il disordine ci sarà l’ordine. E’ normale questo. Io non posso guardare senza agire come non lo potete fare voi. Tutti voi siete miei strumenti no? Il mio volere si manifesta attraverso i miei strumenti.

E’ umano provare rancore. Provare pena anche per delle persone cosi malvagie invece è divino. Voi non potete ancora provare pena perché non avete ancora piena consapevolezza di essere me e in una certa misura anche se lieve per alcuni, voi provate ancora sentimenti negativi. Quello che hanno fatto è assurdo è malvagio. Ma io non posso fare altro che piangere e provare pena per loro perché io sono anche in loro e mi vedo così lontano. Questo va anche a mio sfavore. Mi fa soffrire. E’ per questo che in me c’è pena. Ma tu non puoi provare queste sensazioni anche se vorresti. E’ una cosa normale tu non puoi percepire le sofferenze che percepisco io vedendo questa gente così lontana, perché tu sei una parte mentre io sono il tutto. In te non c’è ombra di loro. In me sì.

I cortei dei no global. (La globalizzazione)


Purtroppo vi è stata una strumentalizzazione politica. Si è giusto che l’uomo apra gli occhi, che l’uomo veda le ingiustizie del mondo, che l’uomo si sensibilizzi, che l’uomo cerchi di alleviare le sofferenze degli altri, che cerchi di facilitare la vita difficile di quelle persone, che si batta contro lo sfruttamento, contro la fame, contro i facili guadagni della gente del nord ovest, ricca e senza valori se non l’accumulo di denaro e bendata in ogni senso. Ma non in questo modo si potranno ottenere dei risultati reali. Perché non ci deve essere violenza nelle loro manifestazioni e soprattutto loro devono avere credibilità e invece vengono giudicati come perditempo e in effetti in gran parte lo sono. Naturalmente anche lì dentro ci sono idealisti che ci credono realmente. In ogni modo quello non è il metodo più giusto. Ma è un metodo che alla gente risulta facile e capibile ed è stato utilizzato quello. Almeno è una voce che si alza in un modo o nell’altro. Ma le cose serie non vanno fatte così. Questa manifestazione non è la più giusta anche perché è stata politicizzata e strumentalizzata. Non si può fermare questo processo e non è giusto fermarlo. Bisogna solo cercare che questo processo avvenga nel rispetto di tutti i cittadini del mondo. E bisogna fermare certi abusi. Le cose per cui si battono vedi le ho dette sono moralmente giuste. Sono i metodi sbagliati. Ma non sarà negativa alla lunga questa cosa. C’è un perché a tutto. Lo sai che io non curo i metodi ma i risultati.


Il concetto di pace.


La pace è uno stato di grazia, è uno stato privilegiato, dove domina l’equilibrio, la calma, la pacatezza, l’altruismo, l’amore. E’ tutto uno stato di cose dove regna l’amore e la fratellanza, in cui non si guarda solo ai propri interessi ma si è attenti anche ai bisogni degli altri, ai problemi degli altri.

La pace è il saper perdonare, è il saper vivere nella serenità: serenità interiore e serenità nei rapporti con gli altri. E’ fatto individuale e pubblico. E’ una cosa estremamente positiva e alla quale ogni individuo dovrebbe tendere, perché un uomo che ha la pace nel cuore e nei cui rapporti con il prossimo regna la pace… beh quest’uomo si trova molto vicino a me e sta percorrendo la giusta via.

Ma è una cosa complessa. La pace interiore è un fatto individuale a cui ognuno di voi deve tendere ed è quella più importante da ottenere perché ci porta molto avanti nel nostro percorso verso il miglioramento spirituale. La pace interiore ci può portare anche a rapporti sereni con la gente che incontriamo e che conosciamo, sia i buoni sia coloro che ci fanno torti perché con la pace nel cuore non si possono conservare sentimenti o intenzioni negative verso nessuno.

La pace di cui si parla in questi giorni è un’altra cosa. Penso che tutti sappiano che in un mondo di rapporti ideali costituito sulla pace tutto sarebbe bello e sereno ma rimane comunque ideale ed è un’idea utopistica, alla quale non si potrà mai arrivare, perché un mondo in pace dovrebbe essere costituito da uomini che vivono in pace ma l’uomo per natura umana, per egoismi, per debolezze non raggiungerà mai questo stato che rimane invece privilegio di poche anime.

Ma gran parte delle persone che gridano “pace” con tanta facilità, nell’essenza di loro stessi, dentro la loro anima, questa stessa pace che reclamano non ce l’hanno, non la trovano, a volte addirittura non la cercano, non ci riflettono, non la considerano.

E’ un concetto essenzialmente giusto, perciò tu sei buono se lo porti avanti e chi ti contrasta è cattivo, non bisogna vendere facile perbenismo. Tuttavia non c’è niente di anomalo in questo, niente che ci può stupire, è l’uomo di sempre nel suo mondo di sempre, qualcuno minaccia, qualcuno si difende, qualcuno sostiene una guerra che si può più o meno giustificare politicamente

(Spiritualmente non è mai giustificabile) e qualcun’altro manifesta per la pace. E’ il nostro mondo, vario e irragionevole, costituito da tante voci. Tutti dovrebbero arrivare ad essere pacifisti nel cuore o meglio pacifici. Le manifestazioni sono una storia un po’ diversa ma sarebbe d’altronde più sorprendente se nessuno manifestasse per la pace o parlasse di essa… se tutto il mondo accettasse la guerra senza voci contrastanti.

 

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A volte passavano alcuni giorni senza che interpellassi il Signore. Del resto avevo già chiesto tanto e il timore di chiedere cose superflue un po’ inibiva la mia curiosità.

In seguito, tuttavia, venne attuale un argomento, riguardava le perplessità in cui si trovano generalmente i ragazzi dopo che hanno finito gli studi e che vogliono trovare un’occupazione che sia loro incline. Questa attesa per molti è lunghissima e dolorosa, per questo sorse il seguente dubbio: «Perché una persona deve impegnarsi nel lavoro? Se crediamo che il fine ultimo dell’uomo sia la maturazione della propria anima, non sarebbe opportuno che ognuno facesse solo ciò che ritiene opportuno riguardo quel fine senza porsi delle mete di convenienza materiale, quindi vivere alla giornata - lavorando forse - oppure scegliere di fare il figlio dei fiori, perché no?

Come al solito interpellai il Signore.    


Perché una persona deve impegnarsi nel lavoro?


E’ vero il materiale è staccato dallo spirituale e non ha alcuna importanza, la vera meta è l’elevazione spirituale. Ma voi siete uomini e il materiale per voi non può essere svuotato di significato. Il materiale ha senso, è importante nella misura in cui diventa un mezzo per la vostra maturazione spirituale. Un uomo può essere spiritualmente avanzato anche se non lavora o fa i lavori più disparati, questo è indubbio. Ma il punto è un altro. Il punto è che siete uomini, come tali avete dei sogni, delle aspirazioni, delle inclinazioni di vita e dovete, siete chiamati a seguirle in modo coerente. Ora può esistere il caso di chi non sa scegliere ma è spiritualmente avanti, ma questo non va estremizzato. Perché una persona che cambia tanti lavori, che vuole provare tutte le esperienze è una persona spiritualmente inquieta. Un’anima che è avanzata si accontenta del lavoro che fa, senza ricercare altro in termini di ambizione ma anche in termini di piacere. Alla fine chi cambia sempre lavoro o luogo, ricerca un suo piacere, una sua soddisfazione. E’ fare una scelta fissa e stabile nella vita che richiede fatiche e sacrifici. Se tutti potessero comportarsi disinvoltamente e sfuggire ogni impegno, la vita sarebbe più facile, più comoda ma meno responsabile. Bisogna prendere il lavoro per com’è, è un mezzo che serve per vivere, senza ricercare altro e anche e non di meno può essere un mezzo per dare un esempio di vita coerente e semplice.

 

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La maturità e l’equilibrio in una persona sono qualità sottaciute e anche poco manifeste. Così molte volte succede che la nostra posizione in ordine alla valutazione delle persone sia affrettata e non tenga conto del lato interiore ma enfatizzi subito l’aspetto più visibile: il comportamento esteriore.

Non è così che funziona disse il Signore quando fu interpellato sul contrasto politico che a volte emergeva tra due amici. Essi condividevano fra loro molte opinioni, ma erano isolati da una sorta di barriera ideologica che a volte affiorava inaspettatamente.  


Il contrasto politico che divide


Lo sapete che la politica non è importante. Ora voi fate un giudizio troppo sommario contro chi ha idee diverse o non ne ha proprio e segue la massa o la scelta comoda che gli permette di rimanere meno esposti e sicuri.

Ma tutto ciò passa o deve passare in secondo piano. Non è vi assicuro una questione così fondamentale come la dipingete. Sono altre le cose da guardare e apprezzare o meno in una persona. Poi a volte la politica è sintomo di ciò che sei nella tua globalità e quindi del tuo comportamento, questo è vero. Ma non sempre. E in ogni caso non bisogna fare confusione. Soprattutto quando si rischia di banalizzare dicendo “Ignoranti” riferendosi alla gente che non la pensa come voi politicamente.

Tutto parte dal presupposto che noi siamo sempre nella posizione più alta da dove scopriamo bene paure, debolezze, mancanze e stupidità degli altri. Ma su questa terra siete tutti allo stesso piano, liberi di esprimervi ma non di giudicare o banalizzare sempre gli altri dando loro giudizi frettolosi. La politica è una cosa materiale non dimenticarlo, fatta per vivere e organizzare la vostra vita sociale. Ma la vostra vita sentimentale, fatta di emozioni, amicizie non deve essere troppo vincolata a ciò.

Questo mio discorso è un discorso di ordine superiore.

Quando guardate un uomo, cercate di leggere il suo interno, di vedere le parti positive e di aiutarlo a correggere i lati più bui dei quali certo nessuno di voi è privo. Ma non fate o se potete evitate i giudizi sommari sulle persone.

L’amicizia è un’affinità. Raramente questa affinità è completa in ogni campo, come del resto nell’amore raramente si trova un accordo totale. Ma l’amicizia e l’amore nascono proprio nell’accettazione delle mancanze altrui. Quando pur avendo visto le mancanze di un amico o di una persona che ami, l’accetti ugualmente per tutto ciò che di positivo rimane… è in quel momento che nasce una grande amicizia o un grande amore. Lasciate da parte la politica, non funziona così. Ma accettate gli amici per come sono cercando solo di migliorarli nei suoi lati difficili e di aiutarli nel loro cammino di crescita spirituale.



Mi chiedo quando finisce la nostra volontà e inizia la volontà di Dio.


La tua volontà è anche la mia. Noi siamo la stessa cosa perché anche tu sei Dio, anche dentro di te c’è lo spirito divino. Solo più immaturo solo meno cosciente, solo ancora bisognoso di aiuto per arrivare all’illuminazione, ma pur sempre spirito di Dio. E’ sbagliato quando dici non so fino a che punto arriva la mia volontà e dove invece è volontà di Dio, dici così perché ti consideri uomo e non riesci ancora a vederti invece come spirito e parte di me. A ogni modo io ho capito la tua domanda. Credimi che ciò che vuoi sapere è impossibile da dire. Come potrei dirti razionalmente quanto è solo merito tuo e quanto è spinto da me. E’ impossibile perché l’equilibrio delle mie e delle tue intenzioni non è stabile e non è che cambia ogni tanto ma è destinato a stravolgersi ogni secondo, ogni volta che compi un’azione, che fai un pensiero questo equilibrio muta. Scusami se ti dico che la domanda è un po’ infantile. Lo sai che ti amo e sono sempre con te. Non è una questione di percentuale. Tu sai che sei libero di fare i tuoi pensieri e di compiere le tue azioni ma devi sapere che ci sono sempre io con te e ti vedo, sento ciò che pensi, ti aiuto in ciò che fai.

E’ ovvio che hai la piena libertà perché è il tuo spirito che deve migliorare ma io ti aiuto ogni volta che me lo chiedi. Tu magari ne sei inconsapevole o comunque non ti è ben chiaro di chiedermi aiuto moltissime volte. Da soli non si può camminare. Tu la tua strada ora l’hai imboccata ed è fatta in questo modo perché il tuo spirito individuale la cercava, la chiedeva, la voleva e ora certamente deve seguirla. Io una volta che hai fatto la tua scelta ti sostengo lungo la tua strada. La strada che scegli è una cosa in fin dei conti materiale e a me non interessa, ne potevi scegliere un’altra e io sarei sempre e comunque rimasto accanto a te. Ma credimi che le strade che il tuo spirito può prendere non sono multiple…è una … col tempo si evolve, ma è un indirizzo. Perciò se tu hai imboccato questo indirizzo significa che per te era il più giusto. Io non scelgo per te ma sono con te e qualunque cosa affronti io sono li che ti consiglio e ti aiuto. Non puoi delegare a me ciò che è di tua competenza. Devi assumerti le responsabilità di ciò che fai. Il problema è che forse non ti stai rendendo conto dell’importanza della strada che hai scelto. Quando te ne renderai conto fino in fondo tutto ti sarà più chiaro.

L’abbandonarsi a me non significa fare scegliere me per te, capisci che questo è impossibile. Non puoi attribuire a me le responsabilità delle tue scelte. Sono tue le decisioni. Abbandonarsi a me significa pur nella libertà di decidere, conservare la piena consapevolezza della mia presenza guida nel vostro spirito. Dal momento della tua scelta noi stiamo lavorando insieme. E’ questo l’abbandono al Signore. Non ha nessuna importanza ciò che materialmente scegli, se non in vista di quanto miglioramento spirituale ti può regalare, l’unica cosa che ti deve importare e di cui attraverso la conquista della fede devi avere piena consapevolezza è che io sono con te, a consigliarti ad aiutarti.


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 Nei due anni di questo straordinario rapporto raccolsi il profilo di 35 personaggi che nella quarta parte ho voluto pubblicare a completamento di un percorso, credo indicativo, per rispondere ad alcune delle perplessità che incontriamo nella vita. Prima della conclusione ho riportato alcune lettere aperte, che sebbene indirizzate a specifiche persone, assumono a mio avviso un grande significato intrinseco cui trovare riferimenti importanti e per certi versi anche molto attuali. 

 


Maria Maddalena

Maria Maddalena all’inizio fu molto colpita da Gesù e offuscata anche fisicamente ma solo poi ha capito che lui era veramente Dio e ha creduto dopo la sua morte. Gesù le parlava di cose spirituali è questo che l’ha colpita.

Lei non è importante tanto per ciò che ha fatto in se, come stare sotto la croce a piangere Gesù ma per ciò che lei rappresenta…lei è divenuta il simbolo della conversione ed è quindi un esempio importantissimo. Un esempio che può fare continuare a sperare ogni persona, un esempio che testimonia come sia sbagliato condannare o giudicare una persona per ciò che fa senza conoscerla e conoscere i motivi che l’hanno spinta alle sue azioni e senza soprattutto darle una possibilità di cambiamento, di miglioramento. Fa capire che nessuno può considerarsi o essere considerato un caso disperato perché Dio è pronto a perdonare e accogliere chiunque lo chieda. E dimostra come la fede sia fondamentale e sia forte, tanto da cambiare una vita.

Giuda

Giuda era affascinato da Gesù. Si moltissimo. Anzi provava molta ammirazione per lui perché Gesù era tutto quello che Giuda non era: era carismatico, il popolo lo acclamava e tutto questo non imponendo la propria forza con le armi ma con parole d’amore per tutti. Così Giuda iniziò a provare invidia per quell’uomo così interessante e che tutti seguivano e decise di tradirlo per un po’ di denaro. Giuda avrebbe seguito Gesù ma solo se lui avesse avuto l’intenzione di conquistare il mondo con la forza, a Giuda interessava la gloria, era molto ambizioso. Si autoconvinse che tradiva Gesù perché ora Gesù seguiva una strada diversa e non aveva intenzioni di conquista e invece lo tradiva soprattutto per invidia, perché voleva essere importante come lui e non ci riusciva. Il suo pentimento alla fine è stato sincero. Lui si è sentito spezzare il cuore e avrebbe voluto tornare indietro e non compiere quell’atto malvagio. Lui stimava Gesù e avrebbe voluto continuare a sentirlo e seguirlo. Così si suicidò perché non sopportò la vergogna e il rimorso. Questa sua genuina presa di coscienza del peccato e rimorso l’hanno un po’ aiutato. Ora lui è con me perché le tante vite che ha fatto l’hanno migliorato e avvicinato. Dopo la sua morte si è incarnato in una persona migliore nonostante l’atto del suicidio perché il suo pentimento fu realmente sentito, profondo e radicato.

Ponzio Pilato

Pilato non era un uomo cattivo solo era un opportunista ed era intelligente, molto astuto. Prima aveva sempre giudicato uomini senza porsi troppe domande ne rimorsi di coscienza ma Gesù, Gesù lo aveva proprio colpito. Pilato vedeva in lui la forza e il coraggio che lui non aveva e provava un misto tra ammirazione e invidia per quell’uomo così enigmatico. Ma Pilato aveva capito che Gesù era buono. Gesù non aveva parole cattive neppure per il peggiore dei suoi nemici. E Gesù lo affascinava e molto. Ora non poteva più

Scegliere. Se avesse scelto seguendo solo il suo intuito l’avrebbe liberato e probabilmente l’avrebbe voluto conoscere meglio, ma sapeva che facendo così avrebbe perso la fiducia del popolo e il suo potere. Non sapeva proprio come comportarsi e così se ne liberò le mani e lasciò la decisione finale al popolo.

Lui ora è con me ma ha fatto molte altre vite dopo. Era un uomo intelligente ma per mantenere il potere e i privilegi non si piegava mai alle scelte sagge che pure gli balzavano in mente. Era opportunista sì ma c’era in lui anche qualcosa di positivo. E’ per questo che Gesù lo impressionò così tanto.

Mosè

Mosè aveva un ruolo molto importante, lui è stato mandato da me perché doveva illuminare un popolo molto indietro. Anche se diceva cose non accadute realmente, lo diceva perché io volevo che le dicesse. In questo modo lui ha portato avanti la mia dottrina e l’à insegnata, pur non nella sua completa verità ad un popolo che in quella maniera avrebbe capito. Non tutto quello che faccio dire è completa verità, solo in me esiste la completa verità ma se lo faccio dire significa che questa può aiutare chi ascolta e secondo chi ascolta ci sono modi diversi di dire una sola verità.

Mosè era in buona fede, ero io che lo guidavo. Quello che voi dicevate sui suoi intenti materiali non è esatto, lui aveva un intento reale perché io l’ho voluto.

Pitagora

Pitagora era un grande filosofo. Lui aveva capito, intuito l’esistenza di Dio e credeva in me. Però la sua non era una convinzione reale e genuina ma alcune sue intuizioni erano giuste lui mi era vicino ma non riusciva a penetrare fino in fondo il mistero, c’era qualcosa che non capiva. Lui ora è con me anche se ha fatto altre vite in seguito. Le sue intuizioni e la scuola che ha fondato l’hanno aiutato, anche se i suoi insegnamenti non erano fino in fondo profondi ma rimase sempre abbastanza in superficie.

Socrate

Socrate era un buon filosofo. Lui ha avuto moltissime intuizioni positive. Lui si è sempre posto delle domande e credeva nell’esistenza del trascendente. Lui è stato molto importante perché ha gettato le basi della religione e della filosofia… lui ha avuto delle intuizioni brillanti ma certe cose non erano proprio esatte ma fu il primo a parlare di cose molto importanti. Lui aveva intuito giustamente la reincarnazione dell’anima. Era un uomo buono e idealista, anche se ancora legato al materiale per certi versi. Nonostante predicasse la trascendenza, la sua teoria sull’anima è in parte esatta ma non ha individuato il suo significato profondo, si è più che altro soffermato sul ricordo e sulla trasmigrazione ma neppure lui ha colto il significato più profondo. Tutti i filosofi dicevano cose in parte giuste, Socrate e Platone e i neoplatonici ma non hanno mai raggiunto la verità profonda che del resto la filosofia non raggiunge.

Socrate ora è con me e ha fatto solo alcune vite dopo di quella in cui era Socrate, perché era un uomo buono e saggio e soprattutto si interrogava sul suo essere e sul suo esistere.

Platone

Platone era un’anima illuminata. Si lui era un’anima più matura di Socrate. La sua teoria delle idee non è esatta ma l’importante è che lui aveva capito che nell’al di là esisteva un mondo molto diverso, molto migliore, perfetto, mentre qui esisteva la confusione. Ma il suo errore è stato nel pensare che da me ci fossero le stesse forme che esistono qui, che esistessero nella loro perfezione. Questo non è giusto. Perché lo sapete che da me esiste solo la gioia, la gioia assoluta. E’ questo che trovate da me. Ma tutto il resto della sua filosofia è positivo. Lui aveva delle grandi intuizioni e mi era vicino perché era una persona buona e si domandava molto. Molte volte è più importante iniziare la ricerca e non solo trovare le risposte per forza giuste. Lui ora è con me e ha fatto solo altre due vite dopo quella in cui era Platone. La sua filosofia è stata illuminante per molte cose e lui ha portato l’umanità un gradino ancora più avanti, naturalmente per coloro che lo hanno ascoltato.

Aristotele

Aristotele era molto diverso. Platone era un mistico, Aristotele era uno scienziato. Nonostante fosse suo discepolo non ha portato avanti gli insegnamenti del maestro ma ha creato un suo campo del tutto personale e scientificamente positivo in termini materiali, perché non solo ha accresciuto la filosofia ma ha inventato la logica. Ma era un’anima molto razionale, e non aveva penetrato i miei misteri. Se cercate qualcosa di spirituale, se cercate qualcuno che abbia penetrato il campo della trascendenza non potete guardare a lui. Ma i suoi meriti di scienziato sono assai evidenti, in questo si era avanti, ma per quanto riguarda la maturità spirituale no, non era avanti!

Lui adesso è con me ha fatto molte altre vite dopo, fino a quando è riuscito a perdere la sua razionalità e pragmaticità e ha capito che il risultato a cui l’uomo deve giungere è l’amore.

Plotino

Plotino, anche lui era un filosofo molto avanti. Lui è stato il primo a parlare dell’uno. Perché ha capito che io sono l’uno e io per emanazione entro in tutte le cose. Aveva delle grandi intuizioni ma anche lui deviava in molte cose. Non è riuscito a capire il mio mistero. L’ò già detto che nessun filosofo l’ha fatto. Non ricercate la verità nella filosofia. Ricercatela in me.

S. Agostino e S. Tommaso.

S. Tommaso non mi era così vicino come S. Agostino. S. Tommaso era più razionale e sicuramente si ha avuto moltissimi meriti ma le sue teorie erano ancora legate alla chiesa che in fondo è fatta di uomini, era ancora legato ai mezzi e molte sue intuizioni non sono reali. Ma mi era vicino anche se la sua fede era meno genuina e più legata ai mezzi.

Mentre S. Agostino lui è arrivato a me prima, lui mi era vicino. Lui aveva capito una cosa fondamentale: che bisogna amare e perdonare e affidarsi a me quali peccatori. Solo in me trovate conforto. Sono io la salvezza. Quindi anche se la sua fede era molto semplice e lui non sapeva tutti i precetti che io insegno non ha importanza, la sua fede era genuina e il suo animo buono e lui si è affidato completamente a me, è questo che l’ha portato avanti.

S. Francesco

S. Francesco era un santo. Non occorre spendere molte parole. La sua vita che ben conoscete parla da sola. E’ uno di quei pochi casi in cui non servono interpretazioni ma basta conoscere la sua vita per avere tutto chiaro fin da subito. Questo perché lui non ha solo parlato o predicato ma ha vissuto coerentemente e con forza secondo la sua parola e l’esempio della sua vita è illuminante e incisivo come pochi altri. Ancora più importante è stata una cosa: che lui non è partito santo, ne perfetto, ma peccatore. Dio lo ha chiamato e anche se non è stato facile perché lui era turbato, sconvolto, non capiva più il senso di nulla di ciò che stava facendo, ha risposto con fede ed è stato illuminato, dimostrando che è possibile lasciare tutto il materiale, tutti gli agi, le bellezze mondane, le ricchezze per seguire la strada del sacrificio. Perché quella strada sola porta a Dio. La sua conversione è stato un miracolo, perché dotata di una forza senza precedenti; e serviva così perché in questo modo ha avuto un impatto e un’influenza straordinarie sulla gente. E la cosa più bella è che lui ha dimostrato che rinunciando a tutto lui ha trovato tutto; perché in realtà ha lasciato le cose più inutili ed effimere per trovare un tesoro reale, fonte di gioia vera e duratura. E’ un esempio del genere è indelebile e lo rimarrà per tantissimi secoli.

S. Ignazio di Loyola

S. Ignazio di Loyola era molto vicino a me. Lui era guidato da me. Sono io che ho voluto che lui fondasse l’ordine dei gesuiti. Sono io che ho voluto questa missione per lui e lui si è abbandonato a me e ha seguito i miei insegnamenti e ha accettato con bontà e fede il compito che io gli ho dato.

Lui mi era molto vicino. L’ordine che lui ha fondato ha segnato una tappa fondamentale nella storia dell’umanità tutta. Quell’ordine è stato molto importante perché aveva come riferimento assoluto l’amore e l’amore verso il prossimo. E’ tutto quello che io insegno. E’ tutto quello che dovete seguire. Molto importante è stata anche la sua opera di conversione, lui insegnava quello che io insegnavo e il suo compito, il compito che io ho voluto per lui è stato seguito fino in fondo e portato a termine in modo sincero. Lui mi ha ascoltato e mi ha seguito. E’ vicino a me. Ora è me. Ora io sono lui.

Giordano Bruno

Giordano Bruno ha avuto molte intuizioni importanti ed è servito molto per aprire gli occhi. La sua uccisione è servita perché così ha avuto un’impronta più incisiva nella storia. Così quello che ha detto è diventato importante. Perché a volte voi uomini avete bisogno di certi fatti per credere. La sua filosofia non era proprio vicina a me, ma ha avuto molte intuizioni importanti. Lui mi era vicino anche se non è ancora arrivato a me.

S. Francesco di Sales

S. Francesco di Sales aveva una fede enorme. Veramente una grande fede anche se molto genuina anche se molto indietro per quanto riguarda i precetti che io insegno. Ma la sua fede lo ha salvato. Non ho detto questo io? E la tua fede che ti salva. Lui ha dedicato la sua vita completamente a me e mi vedeva nei poveri che aiutava. Lui ha aiutato la gente bisognosa offrendo tutto a me giorno dopo giorno. E ora è con me. Perché ha capito cosa e come doveva operare. Non serve capire tutto ma il messaggio fondamentale: ama e aiuta. Lui era una strumento nelle mie mani e con umiltà ha accettato questo compito.

Shakespeare

Shakespeare mi era molto vicino. Le sue tragedie non rappresentavano se stesso ma rappresentavano l’uomo. Lui ha sempre voluto rappresentare i dubbi e le debolezze umane ma non erano una autobiografia le sue opere. Certo è ovvio che c’era molto di lui soprattutto nell’Amleto, è stata la tragedia in cui ha messo molto di lui, dei suoi dubbi e anche delle sue certezze perché in fondo Amleto credeva nell’eternità dell’anima e nella provvidenza. Leggete quello che dice. Lui era consapevole delle bruttezze del mondo. Era un uomo idealista e di animo sensibile in mezzo ad un mondo di opportunisti e di malvagi, ma Shakespeare non era come Amleto, lui ha chiesto aiuto a me, lui non ha detto con la sua morte: «IL RESTO E’ SILENZIO».

Newton

Newton non si poneva molte domande su di me. Lui mi era distante. Si lui era avanti intellettualmente, molto, ma spiritualmente non mi era vicino. Adesso sta ancora vivendo ma è migliorato

Leopardi

Leopardi ha avuto questo dono. La sua intelligenza fu molto precoce, lui era intellettualmente avanti ma spiritualmente era ancora immaturo, lui non credeva. Lui si arrabbiava solo delle sue miserie e la sua rabbia non aveva sfogo nella fede. L’ultimo soggiorno non lo ha migliorato. Lui è morto senza credere e senza chiedere aiuto a Dio. Lui pensava che la natura esista solo fine a se stessa per il suo meccanico mantenimento e non aveva sbocco nella fede. Ma era molto sensibile e sicuramente più avanti di altri perché conosceva il dolore e la sofferenza della vita. La sua teoria del piacere è molto illuminante e lui aveva comunque iniziato una ricerca interiore dell’anima solo che non aveva la forza per essere illuminato e capire che le sue sofferenze l’avrebbero portato avanti.  

Foscolo

Foscolo non mi ha ancora raggiunto lui è più indietro di Leopardi perché lui anche oggi non si pone domande su di me

Pascal

Pascal era profondamente religioso. Era uno spirito avanzato e molto sensibile. Filosoficamente ha avuto importanti e profonde deduzioni. E ha fatto un passo importante dirigendo la sua filosofia non verso l’esterno ma verso l’interiore, Riflettendo sul rapporto tra l’uomo e il suo io spirituale, sul profondo rapporto che l’uomo instaura con se stesso. Ha studiato l’uomo nella sua parte più profonda, il pensiero interiore e non si è concentrato su tante cose poco importanti su cui di solito si soffermano i filosofi e che riguardano rapporti esteriori con il mondo o la natura. Spiritualmente era avanzato perché era una persona profonda e riflessiva ed era importante portare anche in filosofia certe intime deduzioni che spesso non venivano prese in considerazione o erano sottovalutate.

Manzoni

Manzoni era un uomo molto avanti. Lui aveva fede. Lui credeva in me. Lui mi era molto vicino. Manzoni è morto molto vecchio perché io avevo un progetto per lui, perché lui doveva scrivere attraverso le sue opere la malvagità umana, le paure umane, le debolezze e le angosce umane ma anche le speranze e la fede dell’uomo, il suo affidarsi a Dio. C’è tutto nei promessi sposi. Tutta la vita.

Pirandello

Pirandello era un uomo geniale. Lui si poneva domande su Dio ma non ci ha mai creduto fino in fondo. Sapeva che esisteva qualcos’altro, si lui sapeva che esisteva lo spirito ma non mi credeva. Lui vedeva questa società così indietro e l’assurdo del vivere non gli piaceva. Lui lo sentiva ma non ha capito che la sofferenza umana ha un fine. Lui ha analizzato benissimo l’animo umano con le sue insoddisfazioni e le sue paure ma non è approdato nella fede non è arrivato ad una vera e propria ricerca. Ora vive ancora ma mi è vicino. Lui adesso ha la fede che prima non aveva. Lui però ha avuto molti meriti perché il suo lavoro di introspezione umana è molto lucido e realistico.

Aurobindo

Aurobindo è stato un inviato. Lui poteva predire il futuro ed era un grande sapiente conosceva molti “segreti” ed era un uomo di grande fede. E’ servito anche lui come esempio e per incentivare la fede del popolo indiano, il quale più di altri ha bisogno di queste figure di grandi maestri.

Gandi

Gandi non era un santo né un inviato è stato solo un uomo che è partito come tanti altri ma durante il suo cammino ha saputo maturare molto e capire molte cose. Mi era vicino perché la sua fede era grande ed è stato, è saputo diventare un grande uomo per l’umanità. Voleva cambiare le regole, forse non è riuscito a cambiare le cose fino in fondo anche se ha fatto una grande strada...Il mondo era sempre andato avanti in un certo modo ma lui ha saputo dare un grandissimo esempio non solo all’India ma all’umanità intera, a tutti coloro che credono nella pace, nel potere della pace, nella non violenza… è stato il primo che ha combattuto non con le armi ma con le parole… parole d’amore… Il mondo intero si è schierato dalla sua parte perché le armi riescono a ottenere consensi solo perché spaventano e minacciano ma le parole d’amore ottengono i consensi sinceri, sentiti, che vengono dal cuore e sono i consensi più forti. E’ stato il primo a fare una scelta di questo genere, è stato quindi rimarrà un grandissimo esempio d’amore e di libertà per l’umanità intera, che potrà continuare a credere nella morte dei pregiudizi razziali e della violenza e potrà continuare a credere nella grande potenzialità e potere della pace e dell’amore. L’amore vince i cattivi, i cattivi vengono spaventati dall’amore più che da qualsiasi arma.

Einstein

Einstein credeva molto in me. Lui aveva una fede autentica. Lui mi credeva. Ma le sue ricerche lo allontanavano. Spesso lui non si dedicava a me. Lui si dedicava a pensare a me ma non a mettere in pratica nel concreto i miei insegnamenti. Però era uno spirito semplice e ha fatto molto per l’umanità e la sua fede semplice lo ha portato a me ora lui è in me.

Schindler

Schindler era un brav’uomo ma non è mai stato un santo. Lui all’inizio ha fatto quella cosa per diventare famoso e ricco, ricchissimo. Il suo sogno era quello, Lui che veniva dalla Cecoslovacchia ed era povero arriva li. Ha un’idea grandiosa, approfitta della paura, del fatto che gli ebrei fossero perseguitati, usa i loro soldi in cambio della cornice che lui poteva dare: una fabbrica. Era molto intelligente. Conosce i più grandi e potenti, fa loro regali, viene invitato a feste, insomma viene a far parte dei grandi del reich, nonostante le sue intenzioni fossero state molto diverse. E diverse lo rimangono fino in fondo. Quando è lì e vede certe cose… beh era un uomo con una coscienza, con un’anima, non un montato di quelli. Così cerca di facilitare le cose a quella gente quando poi… (non avrebbe mai pensato di arrivare a quel punto) lui doveva partire con tutti i suoi soldi e invece, sapete cosa ha fatto, compra quanti ebrei riesce. Il suo è stato un gesto d’amore bellissimo ed era in buona fede a quel punto. Non lo ha fatto per la fama. Quello che ha visto e l’attaccamento personale che aveva nei confronti di qualche ebreo lo hanno spinto a ciò. Lo hanno migliorato. Ha fatto del bene, ha lottato contro il male dilagante. E’ andato contro corrente in nome dell’amore. E’ servito anche lui nel grande libro della storia. E stato un grande esempio. E’ l’esempio che conta.